L’universo è qualcosa di magico e affascinante che continua a riservare incredibili sorprese. Sono state scoperte recentemente due galassie primordiali di origine antichissima. Queste galassie risalgono a circa un miliardo di anni dopo il Big Bang. A quel tempo l’universo aveva appena raggiunto l’8% della sua età. La scoperta è stata effettuata da un team di ricerca internazionale che ha visto coinvolte la Normale di Pisa e la Sapienza di Roma. La notizia, pubblicata dalla rivista Nature, indica che l’universo è probabilmente molto più ricco di quanto non appaia.
Le galassie erano coperte dalla polvere cosmica
Le due galassie erano completamente nascoste dalla polvere primordiale. L’avvistamento è stato possibile grazie al radiotelescopio Alma dell’Osservatorio Meridionale Europeo. La scoperta è avvenuta a 5.000 metri di quota sulle Ande cilene.
Analizzando i dati è emersa una forte presenza di polvere e carbonio ionizzato. Questi provenivano da zone dello spazio che si ritenevano precedentemente vuote. Approfondendo la questione, si è scoperto che tali segnali misteriosi provenivano da due galassie precedentemente sconosciute. Erano difatti invisibili nelle lunghezze d’onda dell’ultravioletto in quanto oscurate dalla polvere cosmica.
È emerso inoltre che le galassie si sono formate più di 13 miliardi di anni fa con caratteristiche simili ad altre della stessa epoca. La polvere cosmica, emessa dalle galassie stesse, è un fenomeno che invece tipicamente si osserva in oggetti astronomici molto più evoluti.
Il risultato indica che “la presenza di questi due oggetti potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Il futuro potrebbe svelare l’esistenza di una popolazione di galassie precedentemente sconosciuta“.
Raffaella Schneider, della Sapienza di Roma, ha sottolineato quanto ancora ci sia da scoprire sull’universo e la polvere cosmica. “La scoperta di galassie oscurate in un’epoca in cui l’universo è ancora relativamente giovane apre degli interessanti interrogativi sui meccanismi di formazione della polvere interstellare”.