Riciclare batterie al litio utilizzando gli agrumi, l’idea innovativa di una startup

Grazie all’idea innovativa di una giovane impresa pugliese potrebbe nascere per la prima volta la possibilità di riciclare le batterie agli ioni, senza alcun impatto negativo sull’ambiente. Questo sarebbe fattibile impiegando gli scarti degli agrumi e l’acido citrico contenuto in essi.

Il progetto di AraBat selezionato da Encubator

Si chiama AraBat, la startup di cinque professionisti foggiani che con l’intuitivo progetto imprenditoriale è stata selezionata da Encubator, il programma di accelerazione promosso da Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. “Siamo ambiziosi e nel 2025 vorremmo puntare sull’internazionalizzazione e magari nel 2026 conquistare la leadership del settore“, afferma Nacchiero.

Alla base di AraBat c’è l’idea della riconversione sostenibile dei nostri territori. Vogliamo partorire una rivoluzione che parta dalle nostre case e si espanda nel mondo“, raccontano i ragazzi durante un’intervista per AgrifoodToday.

Batterie
Foto | pixabay @byrev

L’intento di AraBat è sfruttare le bucce d’arancia e in generale gli scarti vegetali per recuperare i metalli preziosi contenuti all’interno delle batterie al litio di autovetture, computer, smartphone e altri apparecchi elettronici. Dietro all’azienda i nomi di cinque ragazzi estremamente brillanti: Raffaele Nacchiero, Leonardo Binetti, Giovanni Miccolis, Vincenzo Scarano e Leonardo Renna. “È un processo del tutto nuovo e sostenibile che noi chiamiamo idrometallurgia verde”, questo ci permette di recuperare dai corpi esausti delle batterie metalli preziosi come il litio, il cobalto e il nichel che possono essere rivenduti ai settori farmaceutico, dell’edilizia, delle ceramiche e dei vetri e agli stessi produttori di batterie” ha spiegato a Wired l’amministratore delegato.

Come funziona il processo che consente il riciclo delle batterie

Albero di arancio
Foto | pixabay @mac231

Utilizzare i rifiuti come risorse“, è questo il mantra del gruppo di giovani laureati che con AraBat si sono conquistati, in Puglia, il premio come miglior innovazione ecosostenibile dell’anno. Il processo che consentirebbe il riciclo consiste nell’utilizzo dell’acido citrico degli agrumi piuttosto che di altri acidi molto più aggressivi. Grazie alla cellulosa contenuta negli scarti, si può migliorare il processo di estrazione e di recupero dei metalli. “Il processo di riciclo restituisce carbonato di litio, idrossido di cobalto, idrossido di manganese e idrossido di nichel (e altri composti, in via di studio) a elevata purezza”, spiega l’azienda.

Verrebbe quasi voglia di mescolare come in un cocktail, ma in realtà è in questo momento che attuiamo la lisciviazione verde facendo precipitazioni selettive. In pratica aggiungendo componenti chimici differenti si possono ottenere l’idrossido di nichel, di manganese oppure di cobalto. Aggiungendo CO2 si ottiene il carbonato di litio“, sottolinea Raffaele Nacchiero.

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