Nature Restoration Law: cos’è e cosa prevede la legge europea per il ripristino della natura

Il Parlamento europeo ha approvato con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti, la Nature restoration law. Il provvedimento prevede che la protezione della natura sia trasformata in un obbligo di legge per tutti gli Stati europei. Le organizzazioni ambientaliste hanno manifestato a favore alla vigilia del voto, insieme agli agricoltori, questi ultimi con una posizione però nettamente diversa. I due gruppi si sono trovati a Strasburgo, all’Eurocamera, dove hanno rivendicato le proprie ragioni.

Cosa prevede la Nature Restoration Law

La doppia manifestazione ha visto da una parte gli ambientalisti con in testa Greta Thunberg, dall’altra gli agricoltori e il Copa-Cogeca, sindacato delle cooperative agricole europee, che sostengono che la legge ridurrebbe le aree destinate alle attività agricole, forestali e orticole. “Ridurremmo di fatto la nostra capacità di produrre cibo e saremmo più esposti alle importazioni che noi e tante Ong e organizzazioni considerano rischiose. Vogliamo produrre cibo per i cittadini europei e questa legislazione minaccia seriamente questo obiettivo del nostro settore“, ha detto il segretario generale dell’istituto, Pekka Pekkonen. “La legge sulla natura va sostenuta per mitigare la crisi climatica”, “la destra sta cercando di segare via il ramo su cui tutti noi sediamo“, ha twittato la Thunberg.

Parlamento eu
Foto | unsplash @guillaumepérigois – Newsby.it

La legge per il ripristino della natura e degli habitat, approvata ieri al Parlamento europeo, è molto contestata, ma cosa prevede il provvedimento?

Il decreto fa parte della strategia sulla biodiversità per il 2030 e si inserisce del pacchetto clima della Commissione von der Leyen. L’obiettivo è istituire regole che siano giuridicamente vincolanti per gli Stati europei. Queste regole serviranno a ripristinare gli ecosistemi e gli habitat europei, a combattere il cambiamento climatico e a fermare la perdita di biodiversità. Ecco tutti gli obiettivi:

  1. Ripristinare entro il 2030 almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’Unione e il 15% dei fiumi nella loro lunghezza e realizzare elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10% della superficie agricola utilizzata;
  2. Recuperare entro il 2050 tutti gli ecosistemi che necessitano di azioni di ripristino, con un’importante progetto di riqualificazione degli ecosistemi fluviali, forestali, urbani e agricoli. In particolare, l’obiettivo è recuperare le aree compromesse con interventi specifici;

La legislazione non è una minaccia per gli agricoltori“, ha detto Virginijus Sinkevičius, commissario Ue all’Ambiente. “Prendiamo il tema della biodiversità molto seriamente ma questa legge è pericolosa per i cittadini e le imprese“, ha sottolineato invece il presidente del Ppe Manfred Weber, che ha condiviso la protesta degli agricoltori.

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