Il numero di stelle visibili a occhio nudo si è ridotto notevolmente nell’ultimo decennio a causa dell’inquinamento luminoso. E’ quanto sottolinea uno studio pubblicato sulla rivista Science. La luminosità prodotta dalla luce artificiale nel cielo notturno è cresciuta costantemente, emerge dall’analisi iniziata nel 2011.
Su gran parte della superficie terrestre, il cielo notturno non si oscura più completamente dopo il tramonto. Brilla invece di una luce crepuscolare artificiale provocata dalla dispersione nell’atmosfera di luce prodotta dall’uomo. La luminosità di questo bagliore notturno è aumentata esponenzialmente durante il 20esimo secolo, in conseguenza dell’aumento della popolazione, dell’espansione degli insediamenti umani e dell’impiego di nuove tecnologie per l’illuminazione. Inoltre, i satelliti possono misurare la luce emessa verso l’alto, ma non sono sensibili a tutte le lunghezze d’onda prodotte dalle luci led né alla luce emessa orizzontalmente.
Lo studio
Lo studio è il risultato di 12 anni di rilevazioni condotte da astrofili e da “cittadini scienziati” e pubblicato dagli autori Christopher Kyba e Yigit Oner Altintas, scienziati presso il Centro di ricerca per le Geoscienze tedesco, a Potsdam in Germania, e Constance Walker e Mark Newhouse, del Laboratorio di ricerca per l’astronomia ottica notturna e a infrarossi (NoirLAB) di Tucson, Arizona Stati Uniti. I partecipanti, provenienti da diverse regioni del mondo e da aree più o meno urbanizzate, fornivano dati sul numero di stelle presenti nel loro campo visivo e poi registravano il conteggio su di una piattaforma online, Globe at Night. Nello specifico, ai partecipanti venivano sottoposte una serie di mappe del cielo stellato e dovevano scegliere quella che più corrispondeva alla visione notturna del cielo nella loro area. In totale sono state coinvolte nello studio 51.351 persone.
I risultati
Secondo i dati forniti lungo un decennio dai citizen scientists, la luminosità notturna artificiale è aumentata ogni anno di circa il 10 percento. Questo significa che ogni otto anni il chiarore del cielo notturno raddoppia. Secondo gli autori dello studio a causa di questo incremento in un’area in cui oggi sono visibili 250 stelle, tra 18 anni se ne potranno contare meno di cento.
Gli effetti dell’inquinamento luminoso
Molti dei processi fisiologici e comportamentali sulla Terra sono legati ai cicli notte-giorno e alle stagioni. Ad esempio, nel mondo animale in alcuni casi la caccia avviene quando è presente sufficiente luce. E’ quindi possibile che le interazioni tra preda e cacciatore siano influenzate dall’inquinamento luminoso. Alcuni studi dimostrano infatti che il bagliore artificiale notturno ha effetti su piante, animali e le loro interazioni. Esistono poi studi di laboratorio che hanno mostrato cambiamenti nelle funzioni vitali dei pesci tenuti in un ambiente illuminato in maniera simile a un cielo notturno “inquinato”.