Europa Clipper è decollata per esplorare la luna di Giove: la missione della NASA cercherà segni di abitabilità e indagherà sui misteri dell’oceano nascosto sotto la crosta ghiacciata di Europa
Per oltre venticinque anni, gli scienziati hanno sognato di inviare una sonda per esplorare Europa, la luna ghiacciata di Giove. Questo desiderio si è finalmente concretizzato il 14 ottobre, quando la navicella spaziale Europa Clipper della NASA è decollata dal Kennedy Space Center su un razzo SpaceX, dopo un ritardo dovuto all’uragano Milton.
La missione avrà una durata di cinque anni e mezzo per raggiungere Giove, durante i quali la sonda effettuerà quasi 50 sorvoli ravvicinati di Europa per studiarne i misteri.
Europa Clipper: partita la missione della NASA per esplorare la luna di Giove
Uno degli obiettivi principali della missione è capire se Europa possa essere abitabile, ossia se possieda le condizioni necessarie per sostenere la vita, come acqua, energia e elementi chimici essenziali. Europa ha dimensioni simili alla nostra luna, ma sotto la sua crosta ghiacciata nasconde un vasto oceano che potrebbe contenere una quantità d’acqua doppia rispetto a tutti gli oceani terrestri messi insieme. Questa caratteristica rende Europa un obiettivo ideale per gli astrobiologi che sperano di scoprire forme di vita extraterrestri.
Durante i primi tre anni in orbita attorno a Giove, Europa Clipper fornirà immagini dettagliate della superficie di Europa, raccogliendo dati sulla struttura della crosta ghiacciata e cercando eventuali geyser che potrebbero eruttare dalla superficie, simili a quelli osservati su Encelado, una luna di Saturno. La missione consentirà di esplorare i mondi oceanici ghiacciati, che potrebbero essere comuni nell’Universo. “Non abbiamo mai inviato una missione dedicata a un mondo oceanico ghiacciato prima d’ora”, afferma Curt Niebur, scienziato della NASA. “Le scoperte che ci attendono saranno straordinarie”.
Europa è stata scoperta dall’astronomo italiano Galileo Galilei nel 1610, insieme ad altre tre lune di Giove. Le prime immagini ravvicinate di Europa risalgono al 1979, quando le sonde Voyager della NASA hanno sorvolato Giove, mostrando una superficie attraversata da lunghe fratture e con pochi crateri, suggerendo che il terreno fosse giovane e geologicamente attivo. Nel 1996, la sonda Galileo della NASA ha sorvolato la luna, rilevando un campo magnetico su Europa, un fenomeno insolito per un corpo celeste di tali dimensioni. La fisica spaziale Margaret Kivelson e il suo team hanno ipotizzato che questo campo magnetico potesse essere generato da un oceano globale di acqua salata sotto la crosta ghiacciata.
L’idea che esistesse un oceano sotto la superficie di Europa ha portato gli scienziati a includerla tra i “mondi oceanici ghiacciati”, un gruppo che comprende anche le lune Ganimede e Calisto di Giove, Encelado e Titano di Saturno e Tritone di Nettuno. Le missioni successive hanno scoperto chiazze di materiale organico rossastro sulla superficie, contenente carbonio e sale, suggerendo che l’ambiente potrebbe essere favorevole alla vita. Tuttavia, molti interrogativi restano aperti, tra cui lo spessore della crosta di ghiaccio, la chimica dell’oceano sotterraneo e la presenza di attività geotermica sul fondo dell’oceano.
Europa Clipper è la sonda planetaria più grande mai realizzata dalla NASA, con pannelli solari che raggiungono le dimensioni di un campo da basket. La navicella è dotata di una suite di nove strumenti scientifici che raccoglieranno dati durante i sorvoli di Europa. La sonda non orbiterà attorno alla luna, a causa del potente campo magnetico di Giove, che è circa 20.000 volte più forte di quello terrestre e potrebbe danneggiare irreparabilmente i dispositivi elettronici. Invece, Clipper effettuerà passaggi ravvicinati, arrivando fino a 25 chilometri dalla superficie, per scattare immagini ad alta risoluzione del 95% della luna.
Le attuali immagini di Europa mostrano solo dettagli limitati della superficie. La scienziata planetaria Catherine Walker del Woods Hole Oceanographic Institution paragona la nostra attuale conoscenza della luna a quella di qualcuno che sorvola la Terra e nota che Manhattan è un’isola tra due fiumi. Con Clipper, invece, gli scienziati saranno in grado di osservare dettagli come Central Park e singole strade, misurando l’altezza e la struttura di varie caratteristiche superficiali.
La sonda utilizzerà un radar penetrante per esplorare la crosta ghiacciata di Europa e individuare eventuali sacche d’acqua liquida, simili al lago subglaciale Vostok in Antartide. Questi luoghi potrebbero rappresentare ambienti abitabili dove le molecole organiche provenienti dalla superficie potrebbero accumularsi. Come osserva l’astrobiologa Kate Craft, “la vita ama le interfacce e i luoghi in cui i materiali possono mescolarsi”, quindi individuare tali aree potrebbe fornire indizi importanti.
La sonda studierà anche il materiale organico rosso-arancio sulla superficie di Europa utilizzando uno spettrometro per determinarne l’origine. Le ipotesi includono la risalita dall’oceano attraverso fessure nella crosta, reazioni chimiche innescate dal campo magnetico di Giove o il deposito di detriti provenienti dalla vicina luna vulcanica Io.
Europa Clipper sarà affiancata nel sistema di Giove dalla missione dell’Agenzia Spaziale Europea, Jupiter Icy Moons Explorer (JUICE), che esplorerà principalmente Ganimede e Calisto, ma effettuerà anche passaggi ravvicinati di Europa. Le due missioni lavoreranno insieme per svelare i segreti di questi mondi lontani.
Sebbene la sonda non possa trivellare la crosta per raccogliere campioni, gli scienziati sperano di individuare geyser che eruttano dalla superficie, come quelli ipotizzati in alcune osservazioni del telescopio Hubble. Se confermati, questi pennacchi potrebbero permettere a Clipper di volare attraverso il materiale espulso, analizzandolo per capire meglio la composizione dell’oceano sotterraneo.
Europa Clipper non è specificamente progettata per rilevare forme di vita, ma valuterà se la luna possieda le condizioni necessarie per sostenere la vita. Le informazioni raccolte aiuteranno a comprendere altri mondi oceanici, come Encelado e Tritone, e potranno offrire spunti per la ricerca di vita in sistemi stellari lontani. “Se Clipper dimostrerà che i mondi oceanici ghiacciati sono abitabili”, conclude Niebur, “le implicazioni per l’esistenza di ambienti abitabili nell’Universo sarebbero straordinarie”.