La “nuova era dell’esplorazione spaziale” è alle porte: l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha annunciato che dal 31 marzo aprirà le candidature per il ruolo di astronauta. Si tratta di un’occasione più unica che rara: l’ultimo reclutamento risale al 2008 e in tutta la storia dell’Esa ce ne sono stati solo tre. Chi desidera inviare la propria candidatura potrà farlo fino al 28 maggio 2021. Per essere presi in considerazione dall’agenzia spaziale è necessario soddisfare alcuni requisiti, tra cui un’ottima padronanza dell’inglese e almeno tre anni di esperienza professionale dopo la laurea. Il processo di selezione sarà strutturato in sei fasi e dovrebbe terminare nell’ottobre del 2022.
È possibile candidarsi tramite la pagina web “Esa Careers”.
Il progetto di fattibilità “Parastronauta”
L’Agenzia Spaziale Europea offre anche un posto nell’ambito del progetto di fattibilità “Parastronatura”, per selezionare un astronauta con determinate condizioni di disabilità fisica. Il candidato farà parte del team di riserva del corpo astronautico. L’Esa, inoltre, sta lavorando con i suoi partener internazionali e commerciali per i voli nello spazio al fine di valutare la possibilità di mandarlo sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), per svolgere una missione sicura e utile.
Jan Wörner, il direttore dell’Esplorazione umana e robotica dell’Esa, ha spiegato che per l’agenzia è molto importante rappresentare tutti gli aspetti della società in cui viviamo. “La diversità non deve fare riferimento solo a origine, età, bagaglio culturale o genere dei nostri astronauti, ma anche a disabilità fisiche”. È per questo che è nato il Parastronaut Feasibility Project.
Il commento di Samantha Cristoforetti
L’Esa ha annunciato l’avvio della campagna di reclutamento nel corso di una conferenza stampa. Oltre ai dirigenti dell’Esa erano presenti alcuni astronauti, tra cui gli italiani Samantha Cristoforetti, il cui ritorno sulla Iss è atteso per il 2022, e Luca Parmitano, che ha ricoperto il ruolo di comandate dell’avamposto spaziale nel corso della missione Beyond. “Diventare un’astronauta è stato un sogno che si è avverato”, ha raccontato Cristoforetti. “Riunisce molte delle mie passioni: scienza e tecnologia, macchinari complessi, ambienti di lavoro impegnativi, team internazionali, preparazione fisica, risonanza pubblica. E, naturalmente, ogni tanto di capita di fare un giro su un razzo per lavoro!”.