I criceti possono sembrare animali carini e innocui, ma nascondono alcune abitudini sorprendenti. È ben nota, per esempio, l’abitudine delle femmine della specie a mangiare i figli nati deformi o malati per evitare loro sofferenze future. Un’altra caratteristica che distingue i criceti da molti altri roditori è la tendenza a preferire le bevande alcoliche all’acqua. Sul suo profilo Twitter, il dottor Tom Lawton, ricercatore del Bradford Institute for Health Research, ha parlato di questo fenomeno, sottolineando che questi piccoli mammiferi sono dei gran bevitori o possono tollerare quantità di etanolo che, in proporzione, potrebbero uccidere un essere umano.
Quanto alcool possono bere i criceti?
“Un criceto messo nelle condizioni di farlo preferirebbe dissetarsi con 20g/kg di etanolo al giorno piuttosto che bere acqua”, ha spiegato Lawton. “Sarebbe l’equivalente di 21 bottiglie di vino in un giorno per un uomo. Ai criceti piace così tanto l’alcool che in passato sono state svolte delle ricerche proprio su questa preferenza”. Uno studio condotto nel 1960 ha dimostrato che i criceti non hanno alcun problema a bere alcool non appena ne hanno l’opportunità. Per ottenere lo stesso risultato con i ratti, i ricercatori sono dovuti ricorrere all’ingegneria genetica o al condizionamento. Un’altra ricerca, svolta nel 1962, ha confermato che i criceti preferiscono le bevande alcoliche all’acqua. I piccoli roditori, infatti, hanno dimostrato di non aver problemi a reintegrare circa l’88% dei liquidi dall’opzione alcolica.
Come fanno a non intossicarsi?
È possibile che i criceti siano attratti dalle calorie contenute nell’acool, in grado di aumentare il loro peso corporeo e le probabilità di sopravvivere all’inverno. Esiste anche l’eventualità che la loro abitudine ad accumulare il cibo possa causare un processo simile alla fermentazione, rendendoli di fatto abituati alla presenza dell’etanolo nell’organismo. L’aspetto più affascinane è che i criceti sono in grado di ingerire grandi quantità di alcol senza intossicarsi, come dimostrato da uno studio pubblicato nel 2015. Ciò dipende dalla grande efficienza dei loro reni, capaci di filtrare l’alcool e di ridurne la quantità che circola nel sangue.