Sentendo la parola “Sfinge”, la Scozia non è certo il primo luogo della Terra che salta in mente. Eppure è proprio lì che si trova uno dei più antichi nevai del mondo, che condivide il proprio nome con la famosa creatura mitologica. Per la precisione, è possibile imbattersi in questa meraviglia della natura su Braeriach, la terza montagna più alta delle isole britanniche. O forse sarebbe più corretto parlare al passato. Negli ultimi giorni, infatti, la Sfinge si è sciolta del tutto per l’ottava volta negli ultimi 300 anni. La causa, come facilmente intuibile, sono i cambiamenti climatici, al centro della discussione alla Cop26.
Gli scioglimenti della Sfinge
Nel recente passato, la Sfinge, che si trova ad appena 140 chilometri da Glasgow, si era sciolta due volte a causa di un’ondata di calore eccezionale. È successo nel 1933 e nel 1959. Stavolta lo scioglimento si è verificato anche a causa del graduale incremento della temperatura media globale che, se non verranno presi provvedimenti tempestivi, è destinato a proseguire nei prossimi anni. A confermare l’impatto del cambiamento climatico sulla scomparsa della Sfinge è il dottor Iain Cameron, esperto di precipitazioni nevose. Parlando con la BBC, il ricercatore ha spiegato che, come indicato dai registri storici, lo scioglimento del nevaio si è verificato nel 1933, nel 1959, nel 1996, nel 2003, nel 2006, nel 2017 e nel 2018.
Nevai sempre più a rischio
Secondo i ricercatori, la scomparsa della Sfinge precedente al 1933 si verificò nel 1700, più di trecento anni fa. Negli ultimi anni la frequenza del tasso di scioglimento è aumentata e ha coinvolto anche altri depositi di neve duraturi presenti nelle Highlands scozzesi. Tra questi è possibile menzionare quelli del monte Ben Nevis, a Lochaber, e dell’Aonach Beag. Il dottor Cameron ha evidenziato che il numero dei nevai e le loro dimensioni si stanno riducendo. L’esperto ha poi osservato che la Sfinge si è sciolta per la terza volta in cinque anni proprio alla vigilia della Cop26.