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A margine di una conferenza stampa tenuta a Montecitorio sulla relazione intitolata ‘Emergenza epidemiologica Covid-19 e ciclo dei rifiuti’, il presidente della Commissione ecomafie Stefano Vignaroli ha individuato i punti focali sui quali è necessario intervenire dal punto di vista ambientale, per evitare che all’emergenza sanitaria per la diffusione del coronavirus si aggiunga quella legata alla gestione dei rifiuti.
“Ci siamo preoccupati nello specifico del settore dei rifiuti – ha detto il capo della Commissione ecomafie -. Il sistema ha tenuto durante l’emergenza: le fragilità restano, ma la produzione è diminuità del 10 per cento tra marzo e aprile. Il temuto blocco delle ‘frontiere’ da una città all’altra, di fatto, non c’è stato, o se c’è stato in qualche paese è durato pochissimo. Ringrazio gli operatori per il grande lavoro svolto durante un periodo molto difficile”.
Vignaroli ha poi indicato dei suggerimenti per evitare che con l’allentamento delle restrizioni possa provocare indirettamente un aumento nella produzione dei rifiuti su tutto il territorio nazionale. “Il virus ha una durata limitata, quando il rifiuto arriva alla destinazione della filiera finale è già morto – ha spiegato -. Adesso, passata l’emergenza sanitaria bisogna pensare a non produrre troppi rifiuti: ad esempio i guanti monouso non servono, salvo casi particolari. L’usa e getta non dà più garanzie rispetto a lavaggio e riutilizzo”.
“Per quanto riguarda la prevenzione, bisogna indossare mascherine riutilizzabili e lavarsi spesso le mani: è sufficiente – ha poi aggiunto Vignaroli –. Anche l’Unione Europea lo ha ribadito: dobbiamo insistere con l’economia circolare”.
Quello che preoccupa, ora, la Commissione ecomafie è la possibilità che aziende in crisi possano decidere di ‘risparmiare’ sui costi di gestione dei rifiuti affidandosi a realtà fuorilegge, provocando danni anche gravi all’ambiente. A confermarlo è lo stesso Vignaroli: “Durante l’emergenza i controlli sono stati più difficoltosi, ma stiamo sempre monitorando la criminalità: dal punto di vista economico molte imprese sono andate in difficoltà, e siamo preoccupati che qualche impresa in più sia tentata dal trovare scorciatoie illegali, rivolgendosi a criminali che gestiscono illecitamente e pericolosamente i rifiuti”.
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