Coronavirus, mascherine biodegradabili. “Pensare a rifiuti che emergenza porterà”

(Roma). “Nella nostra azienda produciamo divani naturali dal 2012. Quando è scattata l’emergenza Coronavirus, abbiamo pensato di riconvertirci mantenendo la nostra filosofia. Così abbiamo iniziato a produrre mascherine biodegradabili in cotone con filtro in cotone pressato interno. Sono cucite a mano, non hanno un impatto sull’ambiente e possono essere lavate fino a 90° in lavatrice”, così Davide Barzaghi dell’azienda brianzola D3CO di Lentate sul Seveso. Bisogna pensare già “ai rifiuti che questa emergenza porterà”, spiega. “Noi non vogliamo far parte di questo tipo di filiera”, aggiunge Barzaghi.

Verso delle mascherine biodegradabili certificati

Le mascherine biodegradabili sono disponibili on-line, ogni 5 vendite “regaliamo un dispositivo al comune” di Lentate sul Seveso. “Abbiamo mandato al Politecnico di Milano le nostre stratificazioni per la certificazione: purtroppo non rispondono ai criteri e ai materiali che il Politecnico ha stabilito, per cui non sono state prese in considerazione. Ci piacerebbe arrivare ad una soluzione che passi per la biodegradabilità del prodotto: delle mascherine certificate ma non impattanti. Sotto questo punto di vista ci piacerebbe avere un dialogo per trovare una soluzione insieme a questo tipo di problema. A oggi posso dire che non esistono mascherine biodegradabili certificati. Visto che dovremo usarle per almeno un anno, fino al vaccino, cerchiamo di utilizzare dispositivi di protezione naturali”, conclude.

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