Come si misura l’intensità degli uragani e perché i Caraibi sono a rischio in questo momento? Scopriamo di più
Sui Caraibi sta per imbattersi uno degli uragani più potenti che siano mai stati registrati, anzi il primo uragano di categoria 4 che si sia mai verificato nell’oceano atlantico, soprattutto nel mese di giugno.
Ma per capire la gravità della situazione e della minaccia dell’uragano Beryl, scopriamo insieme come vengono catalogati gli uragani secondo la Scala Saffir-Simpson.
Cosa sono gli uragani?
Un uragano è una tempesta tropicale di grande intensità che si forma nelle regioni tropicali dell’oceano Atlantico e del Pacifico nord-orientale. È caratterizzato da venti fortissimi, che possono anche superare i 250 km/h, e da piogge torrenziali con relative inondazioni delle aree costiere.
Gli uragani si formano sopra acque oceaniche calde, generalmente quando la temperatura della superficie del mare supera i 26,5°C. Questo calore fornisce l’energia necessaria per alimentare la tempesta.
La Scala Saffir-Simpson suddivide gli uragani in 5 categorie ma a fronte degli ultimi sviluppi climatici, gli studiosi stanno pensando di ampliarla con una nuova categoria.
Scala Saffir-Simpson: spiegazione di ogni categoria
La Scala Saffir-Simpson è uno strumento molto utile, utilizzato per classificare l’intensità degli uragani in base alla velocità del vento. Questa scala è essenziale per valutare il potenziale impatto distruttivo di un uragano e quindi per prepararsi a fronteggiare la tempesta e salvare vite.
La scala è suddivisa in cinque categorie, ciascuna rappresentativa di un livello crescente di danni e pericoli.
Vediamo insieme quali sono:
Categoria 1: uragano debole
In questo caso la velocità del vento è compresa tra i 119 e i 153 km/h e i danni sono minimi. Si possono verificare alcuni danni a strutture o imbarcazioni ma tutto sommato l’allarme rientra dopo poco.
Categoria 2: uragano moderato
La velocità del vento è compresa tra i 154 e i 177 km/h e possono verificarsi delle interruzioni estese della corrente elettrica per giorni. Nelle zone costiere si possono verificare inondazioni pericolose con una risalita di quasi 3 metri.
Categoria 3: uragano forte
Un uragano di Categoria 3 prevede dei venti che soffiano tra i 178 e i 208 km/h con danni devastanti ad edifici e il rischio di inondazioni elevato con una risalita di oltre 4 metri rispetto al normale livello dell’acqua. Le conseguenze possono essere catastrofiche e il rischio di morti e feriti è elevato.
Categoria 4: uragano molto forte
Si tratta di un uragano devastante, la cui velocità del vento può arrivare ai 251 km/h radendo al suolo gran parte delle strutture e provocando inondazioni distruttive. I blackout possono durare addirittura per mesi e le inondazioni cominciano già 5 ore prima dell’arrivo dell’uragano, con un’ altezza dell’acqua superiore ai 6 metri.
Categoria 5: uragano estremamente forte
Il vento supera i 252 km/h perciò è il più pericoloso e distruttivo di tutti gli uragani. Può provocare gravi danni ambientali, inondazioni costiere che penetrano per chilometri sulla terra ferma. L’area colpita può rimanere inabitabile per settimane, o addirittura mesi.
La comunità scientifica ha proposto di aggiungere una nuova categoria ossia la Categoria 6 per classificare uragani che possono raggiungere e superare i 300 km/h, cosa ormai verosimile a causa dei cambiamenti climatici. Anzi, si è già verificato un uragano simile nel 2013 nelle Filippine, quando un uragano ha superato i 340 km/h uccidendo più di 6mila persone.
Questo fenomeno è riconducibile all’innalzamento delle temperature oceaniche: tanto più caldi sono gli strati superficiali dell’acqua, maggiore sarà l’energia dell’uragano. Se continueremo in questa direzione e il riscaldamento di mari e oceani dovesse peggiorare, le previsioni sono tutte’altro che allettanti: secondo gli studiosi si potrebbe arrivare ad uragani due volte più potenti e distruttivi di quelli di sesta categoria.
Perchè la scala non è ancora stata ampliata dopo che si sono già verificati uragani più potenti della Categoria 5? Il motivo sarebbe la percezione del rischio.
Il timore è quello che le persone comincino a sottostimare il rischio degli uragani di Categoria 5, perciò con tutta probabilità, verranno svolte delle ricerche sociologiche prima di ampliare la Scala aggiungendo questa nuova categoria.
I Caraibi si preparano al peggio
Il National Hurricane Center (NHC) di Miami aveva già allertato sul potenziale rischio dell’uragano Beryl ma aveva sottostimato la sua forza che adesso sembra essersi implementata all’improvviso.
Gli esperti stanno monitorando da vicino l’avanzata dell’uragano Beryl, mentre le persone hanno già cominciato a fare scorta di cibo e benzina preparandosi all’arrivo dell’ uragano.
Si tratta di un caso più unico che raro proprio perché si sta abbattendo con tale forza appena all’inizio della stagione degli uragani e anche questo fa riflettere sull’effetto potenzialmente distruttivo che il cambiamento climatico sta avendo su scala internazionale.
Non ci resta che attendere il suo passaggio e sperare che i danni per persone e abitazioni non siano troppo devastanti.