Overshoot Day. Oggi, giovedì 28 luglio, è il giorno in cui esauriamo tutte le risorse che la Terra ci mette a disposizione in un anno. Questo non vuol dire ovviamente che da domani non disporremo più di acqua corrente o di cibo con cui nutrirci. Si tratta di una mera data simbolica che segna la fine delle risorse naturali che il nostro Pianeta è in grado di rigenerare e metterci a disposizione in un anno. Nel 2021 questo giorno era caduto il 30 luglio (due giorni in più rispetto al 2022) mentre nel 2020, complice anche la pandemia che ha bloccato almeno in parte consumi e traffico, l’Overshoot Day era stato addirittura il 20 agosto.
Overshoot Day: i numeri impressionanti degli ultimi 50 anni
In pratica, è come se ogni giorno facessimo shopping utilizzando una carta di credito che non ha disponibilità di denaro. Presto o tardi la Terra verrà a chiederci il conto di quello di cui ci stiamo illecitamente appropriando. E non sarà gentile con noi. A calcolare questa data, ogni anno dal 1970, ci pensa il Global Footprint Network. Divide la biocapacità del Pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell’anno) per l’impronta ecologica dell’umanità (la domanda dell’umanità per quell’anno) e moltiplicando per 365 (il numero di giorni in un anno).
La data odierna rappresenta la fine delle risorse terrestri in una media che contempla i bisogni dei diversi Paesi nel mondo. In Italia, questo giorno è arrivato molto in anticipo rispetto a questa data: già lo scorso 15 maggio il nostro Paese aveva esaurito le proprie risorse naturali. Negli ultimi cinquant’anni il nostro debito con il Pianeta è aumentato in maniera incontrollata. Si pensi che, nel 1972, l’Overshoot Day cadde il 14 dicembre: questo significa che in quell’anno eravamo in debito con la Terra di appena una ventina di giorni.
Oggi il nostro debito con la Terra supera addirittura i 150 giorni
Di anno in anno, poi, il nostro debito è cresciuto in maniera costante. Oggi il nostro debito con le risorse naturali supera addirittura i 150 giorni. In sostanza, mentre all’inizio dell’indagine ci bastava più o meno un Pianeta all’anno, oggi abbiamo bisogno quasi di due pianeti per soddisfare il nostro sfrenato bisogno di risorse naturali. Per mantenere la coerenza con i dati e con le nuove tecnologie, le metriche dell’impronta ecologica per tutti gli anni passati vengono ricalcolate ogni anno. Tali metriche condividono un set di dati comune e lo stesso identico metodo di contabilità. Le date annuali dell’Earth Overshoot Day vengono ricalcolate di conseguenza.