Conto alla rovescia per lo spettacolo offerto dalla Luna. Nonostante il triste periodo che stiamo attraversando è in arrivo dal cielo una sorta di regalo: un panorama mozzafiato, dai colori rosacei. Questo fenomeno, anche detto della “Super Luna”, indica una Luna piena che si troverà questa notte nel punto della sua orbita più vicino alla Terra.
Appare più grande, anche se non lo è davvero. L’effetto ottico sarà sorprendente, perché sarà la più visibile di tutto l’anno. Secondo il “The Farmer’s Almanac”, le Lune piene prendono il nome dalle stagioni o dagli eventi che si verificano in esse. La Luna rosa, In questo caso, prende spunto dai primi fiori primaverili tipici del Nord America, simili alla nostra ortensia, che ricoprono il terreno spesso nel mese di Aprile.
Quando e come guardare la Luna Rosa
Il prossimo Perigeo, questo il nome scientifico dell’evento, sarà raggiunto alle ore 19.10 del 7 aprile, otto ore prima della fase di plenilunio. La distanza Terra – Luna sarà in quel momento di 356.908 km rispetto alla media di 384.400 km. E’ consigliato affacciarsi nella notte tra il 7 e l’8 Aprile e puntare gli occhi verso la costellazione della Vergine, a Sud- Ovest. Nonostante quindi la reclusione a casa, a causa del coronavirus potremo gustare dello spettacolo semplicemente affacciandoci alla finestra, sempre che le condizioni meteorologiche permettano di vederlo. La natura sarà capace di emozionarci e di farci sentire, ancora una volta, parte di un sistema più grande e non ancora controllato dalla presenza dell’uomo.
Una coincidenza astrale
Per entrare nello specifico, è giusto ricordare che la Luna si trova al Perigeo ogni mese, ma la coincidenza di questo momento con il plenilunio rende questa occasione unica, aumentando di circa il 7% la luminosità rispetto alla norma. Il nostro satellite naturale tornerà tra poche ore a dare spettacolo e il Virtual telescope, tramite i suoi strumenti, riprenderà la “Super Luna” dai panorami romani. Lo spettacolo sarà condiviso in diretta e sarà uno dei tanti modi per permetterci di “evadere” per un attimo dall’isolamento.
