Nelle ultime settimane, segnate dalla pandemia di coronavirus, si è molto parlato delle conseguenze del lockdown sul mondo animale: sono tantissime, provenienti da tutto il mondo, le immagini e i video di animali ‘tornati in possesso’ delle città svuotate per le restrizioni anti-Covid. Il mancato contatto con l’uomo, però, può essere deleterio per alcune specie, soprattutto se abituate in tal senso come accade negli acquari. Ecco perché l’acquario Sumida di Tokyo, in Giappone, ha lanciato un particolare allarme che riguarda le anguille, invitando sui propri canali social le persone a… videochiamarle.
Dove nasce il pericolo
La spiegazione dell’appello arriva proprio dagli stessi responsabili dell’acquario Sumida: “La struttura è chiusa, c’è solo personale di manutenzione e le anguille si stanno disabituando all’uomo, lo stanno proprio dimenticando – scrivono su Facebook e Twitter –. Hanno la tendenza a sparire sotto la sabbia e a nascondersi non appena gli inservienti si avvicinano e stanno diventando sempre più sensibili. In questo modo sarà impossibile monitorare il loro stato di salute“.
Una chiamata allunga la vita… delle anguille
Per questo motivo l’acquario ha preparato un vero e proprio evento che permetterà alle anguille di poter vedere volti umani, attraverso le videochiamate. Si svolgerà dal 3 al 5 maggio, nel cuore della cosiddetta Settimana d’Oro (serie di festività pubbliche giapponesi). “Si tratta di una richiesta urgente – scrivono i responsabili del Sumida -. Potete mostrare il vostro volto con una chiamata da casa? La situazione non ha precedenti, le anguille rischiano la loro salute”.
L’acquario si trova nel grattacielo più alto del Giappone, il Tokyo Sky Tree. Dall’inizio di marzo è chiuso a causa delle restrizioni del governo nipponico per combattere la diffusione del coronavirus. Per mostrare i volti delle persone agli animali, sono stati predisposti cinque tablet. Gli utenti potranno collegarsi, via iPhone o iPad, attraverso l’app FaceTime. Durante la chiamata, sarà richiesto di mostrare il proprio volto e salutare le anguille, senza mai alzare la voce. L’appello dell’acquario è stato accolto con entusiasmo sui social in Giappone, tanto da essere rilanciato attraverso con un hashtag in lingua giapponese traducibile con l’espressione “Ricordiamo gli umani”.