La Cop26, la conferenza Onu sui cambiamenti climatici, terminerà a Glasgow tra due giorni, venerdì 12 novembre. Nel frattempo, però, è già stata pubblicata la bozza finale. Il testo ora dovrà essere esaminato dai governi per le loro osservazioni. Tra gli obiettivi principali c’è la “riduzione di anidride carbonica del 45% entro il 2030, rispetto al livello del 2010, e a zero intorno alla metà del secolo”. Al fine di “limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi fino al 2100”.
Gli impegni assunti al termine della Cop26 a Glasgow
La bozza del documento finale della Cop26 “riafferma l’obiettivo globale a lungo termine di tenere l’aumento della temperatura globale media ben sotto 2 gradi dai livelli preindustriali. E di perseguire gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5° C dai livelli preindustriali”. Il documento “riconosce che l’impatto del cambiamento climatico sarà molto più basso con un aumento della temperatura a 1,5° C. Riconoscendo che questo richiede azioni significative ed efficaci da tutte le parti in questo decennio critico, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile”.
L’obiettivo è quello di passare dalle parole ai fatti
La bozza “invita le parti a considerare ulteriori opportunità di ridurre le emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica”. Chiede alle parti “di accelerare l’eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili” e “sottolinea l’importanza critica delle soluzioni basate sulla natura e degli approcci basati sugli ecosistemi, compreso proteggere e ripristinare le foreste, nel ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità”. Ora toccherà ai vari governi nazionali passare dalle parole ai fatti. In modo tale che quel “bla bla bla” non rimanga effettivamente impresso solo sulla carta.