Il Giorno del sovrasfruttamento della Terra nel 2021 è caduto il 29 luglio. Questa data segna il momento in cui l’umanità ha utilizzato tutte le risorse biologiche che gli ecosistemi del pianeta possono rigenerare nel corso di un intero anno. Attualmente utilizziamo il 74 per cento di risorse in più rispetto a quelle che il pianeta può rigenerare, e per questo l’umanità vive in debito ecologico.
Quest’anno i principali fattori che hanno anticipato la data dell’Overshoot Day al 29 luglio sono stati da un lato l’aumento del 6,6 per cento dell’impronta dovuta alle emissioni di anidride carbonica rispetto all’anno precedente. Dall’altro, il picco di deforestazione in Amazzonia (circa il 43 per cento) ha diminuito dello 0,5 per cento la biocapacità forestale.
Ecco perché è necessario ridurre il consumo di risorse, sia di quelle rigenerabili, sia di quelle esauribili. In particolare in tre ambiti: il cibo, l’energia e i trasporti. Alcuni dati contenuti nel libro No Planet B (il Saggiatore), di Mike Berners Lee, professore specializzato nei cambiamenti climatici della Lancaster University, aiutano a comprendere meglio il dannoso livello di inefficienza dell’umanità nell’utilizzo delle risorse.
Quanto ci costa il cibo in fatto di risorse
A livello globale produciamo 5940 kcal pro capite al giorno di cibo di origine vegetale. Circa due volte e mezzo le 2350 kcal al giorno di cui la persona ha in media necessità per vivere. Eppure, a causa di squilibri mondiali, l’eccesso di produzione (e di utilizzo di risorse) in occidente finisce sprecato, mentre in altre nazioni si muore di fame.
Il livello di speco è alto anche per il cibo da allevamento. Gli animali contribuiscono alla catena alimentare umana per 590 kcal in forma di carne e latticini. In pratica “restituiscono” soltanto il 10 per cento delle calorie che assumono per nutrirsi. Infatti gli animali da fattoria consumano una quantità di cibo commestibile per l’uomo corrispondente a 1740 kcal per persona al giorno, oltre a 3810 kcal sotto forma di erba e foraggio. Risorse che è necessario produrre.
E, infatti, l’agricoltura ha un’altissima impronta di carbonio e determina un elevato consumo di risorse. Il 23 per cento di emissioni di gas serra sono riconducibili all’utilizzo della terra per scopi alimentari. La fonte maggiore di CO2 è la deforestazione. Inoltre, la maggior parte di emissioni mondiali di metano può essere ricondotta ai processi digestivi di bovini, pecore e capre. Oppure alle risaie in sommersione, o, infine, agli alimenti che marciscono nelle discariche mal gestite.
Quanta energia utilizziamo
Il 5 per cento dell’energia utilizzata dall’uomo è sotto forma di cibo per sostenere il corpo umano. Il 38 per cento viene speso per trasportare persone e merci. Il resto si divide più o meno a metà tra il consumo domestico e quello dell’industria e dei servizi. Una buona fetta del consumo industriale (il 16 per cento del totale) è dedicato anche alla produzione e alla preparazione del cibo, alla realizzazione delle infrastrutture per il trasporto e dei veicoli, e alla costruzione e al mantenimento delle abitazioni, compresi gli apparati per cucinare e per il riscaldamento.
Prendiamo l’83 per cento di energia dai combustibili fossili. Il nucleare ce ne fornisce meno del 2 per cento. Le fonti d’energia rinnovabile assommano a quasi il 4 per cento, di cui due terzi sono prodotti da centrali idroelettriche. Il problema principale, oltre naturalmente all’inquinamento che proviene dai combustibili fossili, è la continua crescita dei consumi energetici. Che a sua volta si riflette su quello di risorse.
Negli ultimi cinquant’anni la crescita dell’energia consumata dall’uomo si è aggirata attorno al 2,4 per cento all’anno. Insomma, tanta più energia abbiamo, più ne utilizziamo. Non sorprende dunque che nel corso degli ultimi 160 anni le emissioni di carbonio hanno subito un inquietante aumento esponenziale. Il tasso di crescita è stato dell’1,8 per cento all’anno.
Il fotovoltaico sarebbe la soluzione per evitare le emissioni di carbonio e lo spreco di risorse. Se, però, l’umanità continua a far crescere esponenzialmente il fabbisogno energetico, teoricamente da qui a 300 anni sarebbe necessario coprire con pannelli solari ogni centimetro quadrato di terre emerse per averne a sufficienza.
Quanto ci costa viaggiare in termini di risorse
L’uomo medio percorre un totale di 6310 chilometri all’anno. Il 57 per cento su veicoli stradali, il 23 per cento a piedi, il 7 per cento in treno e il 13 per cento in aereo. Viaggi e trasporti danno conto di una fetta piuttosto grossa delle risorse consumate in tutto il mondo, e la porzione maggiore di questa fetta deriva dall’uso di combustibili fossili liquidi. E nonostante siano dannosi per l’ambiente, non sarà facile sostituirli.
Ad esempio un aeroplano che trasporta 550 passeggeri da New York a Hong Kong brucia 192 tonnellate di carburante, che corrispondono al 36 per cento circa del suo peso al decollo. Se si rinuncia all’uso di combustibili fossili, il problema è caricare a bordo una quantità sufficiente di energia.