Il discorso di Greta Thunberg durante l’inaugurazione della conferenza sul clima a Milano accende nuovamente i riflettori su inquinamento atmosferico e cambiamento climatico. Al centro del suo intervento la giovane attivista svedese pone la necessità di ridurre le emissioni di CO2 al fine di raggiungere una reale neutralità carbonica. Per la fondatrice del Future For Fridays, non c’è alcun dubbio: i leader mondiali non stanno facendo abbastanza per il Pianeta. Lo dimostra un report realizzato da The Airport Tracker, uno strumento online in grado di monitorare le emissioni dei principali aeroporti al mondo.
I maggiori aeroporti europei inquinano più della Svezia
Il dato interessante riguarda proprio il paese di origine della giovane attivista: la Svezia. Stando ai dati riportati, cinque dei maggiori aeroporti europei emettono più CO2 della Svezia. Primo in classifica, troviamo l’aeroporto di Londra Heathrow, seguito dal parigino Charles de Gaulle e dall’aeroporto di Francoforte. Al quarto posto, c’è l’aeroporto di Amsterdam Schiphol e il Barajas di Madrid. La quantità complessiva di CO2 emessa dai cinque maggiori aeroporti europei è pari a 53 milioni di tonnellate. Nel 2020, la Svezia ha emesso circa 45,4 milioni di tonnellate di CO2, una quantità ancora inferiore rispetto all’anno precedente.
Lo strumento che consente di monitorare le emissioni di CO2 degli aeroporti
I dati provengono da The Airport Tracker, uno strumento online che illustra le emissioni degli aerei in partenza dagli aeroporti di tutto il mondo. Il monitoraggio nasce da un progetto congiunto dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), ODI e Transport and Environment (T&E). Grazie a tale strumento, è possibile conoscere la quantità totale di emissioni generato da ciascuno aeroporto, escluso il trasporto merci.
Cap and Trade, le tasse sulle emissioni inquinanti
Dal momento che molti dei voli da questi aeroporti hanno destinazione al di fuori dell’Europa, essi sono esenti dal Cap and Trade dell’Unione Europea, che controlla le emissioni di inquinanti attraverso la quotazione monetaria delle emissioni stesse. Ad esempio, l’80% delle emissioni dell’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle proviene da voli a lungo raggio. Mentre gli aeroporti più piccoli, come quello di Cracovia, coprono in gran parti voli a corto raggio. Pertanto gli aeroporti più piccoli vengono tassati paradossalmente più di quelli più grandi che invece operano voli più lunghi e con emissioni più elevate.
Dardenne: “Il settore dell’aviazione non sta facendo abbastanza”
“A differenza delle auto o delle centrali elettriche, la maggior parte delle emissioni dei voli viene rilasciata al di fuori dei confini europei“. Lo spiega Jo Dardenne, responsabile dell’aviazione di T&E. “Tutti i voli dovrebbero essere inclusi nel sistema di scambio di quote di emissione. E non solo quelli all’interno dell’Europa“, continua Dardenne. “Ora che possiamo vedere l’entità allarmante delle emissioni aeroportuale, è chiaro che il settore dell’aviazione non sta facendo abbastanza per frenare l’inquinamento“. Così conclude Jo Dardenne che auspica maggior impegno da parte del settore nella lotta alla crisi climatica.