È stato confermato il primo caso in Italia di infezione da virus West Nile (Wnv) nell’uomo. Il virus fa parte della famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta in Uganda. Si è poi diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Le punture sono il principale mezzo di trasmissione dell’infezione all’uomo. “Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario”, si legge nel sito dell’Iss.
“Primo caso confermato di infezione da virus West Nile (Wnv) nell’uomo dall’inizio della sorveglianza”
A rendere nota la notizia è stato l’Istituto superiore di sanità (Iss). “Primo caso confermato di infezione da virus West Nile (Wnv) nell’uomo dall’inizio della sorveglianza, segnalato in un donatore di sangue nella Provincia di Parma (provincia già colpita dalla circolazione del virus negli animali vettori). Inoltre, salgono a 14 le Province con dimostrata circolazione di Wnv in vettori e animali, appartenenti a 5 Regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna“, segnala l’Istituto sul sito.
Quest’anno “la stagione di trasmissione di malattie trasmesse da insetti ha avuto un inizio precoce in Italia. La circolazione del virus West Nile, infatti, è stata confermata dalla presenza del virus in pool di zanzare e in avifauna nel paese già nel mese di maggio 2023 – continua l’Iss – Sono state di conseguenza attivate precocemente le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti nelle aree interessate. Recentemente anche l’Ecdc ha lanciato un alert sulle zanzare invasive e i conseguenti rischi per la salute. Sebbene ad oggi non siano stati notificati casi confermati di infezione nell’uomo da virus West Nile contratti nei mesi di aprile e maggio 2023, è possibile che la circolazione di questo o di altri patogeni trasmessi da insetti possa aumentare nelle prossime settimane“, sottolinea l’Istituto.
“Si sono inoltre verificate emergenze idro-geologiche per eventi climatici estremi in diverse regioni Italiane. Dal 15 maggio 2023 una forte ondata di maltempo sta interessando in particolare numerose province della Regione Emilia-Romagna dove si sono registrate esondazioni e frane (dati dipartimento della Protezione Civile). Inondazioni, esondazioni ed alluvioni sono associate all’aumento del rischio di alcune malattie infettive, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia, e i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro paese“, conclude l’Iss.