Vaiolo delle scimmie, Greco: “È meno grave della varicella”

Mentre in Italia salgono a tre i casi di vaiolo delle scimmie confermati, vari esperti stanno cercando di fornire delle rassicurazioni in merito alla pericolosità della malattia. Tra di loro c’è anche l’epidemiologo Donato Greco, consulente dell’Oms ed ex componente del Cts durante l’emergenza Covid.

Parlando con Adnkronos ha spiegato che “nell’uomo il vaiolo delle scimmie si risolve da solo in poche settimane ed è, come gravità, inferiore a una varicella”. Quest’ultima, infatti, “comporta un’estensione delle vescicole su tutto il corpo e dà febbre elevata, mentre il vaiolo delle scimmie è quasi sempre molto localizzato”. L’esperto ha aggiunto che nei casi avvenuti negli ultimi giorni, legati a una trasmissione della malattia in seguito a un rapporto sessuale, “le pustole sono limitate alla zona dei genitali e i pazienti non hanno la febbre alta”.

“Epidemia di vaiolo delle scimmie? Fantascienza”

Greco ha poi ridimensionato le parole di chi negli ultimi giorni ha previsto migliaia di casi di vaiolo, bollando certe dichiarazioni come “fantascienza mediatica”. Per l’epidemiologo, nelle attuali circostanze bisogna limitarsi a fare “una sorveglianza molto approfondita con immediato isolamento del virus e soprattutto caratterizzazione genomica degli isolati virali”. “Dopo la pandemia qualsiasi allarme infettivo dev’essere preso sul serio, tuttavia non bisogna lasciarsi prendere dal panico”, ha aggiunto.

I Poxivirus sono in tutti gli animali. Abbiamo il vaiolo dei polli, delle scimmie, delle mucche e la trasmissione all’uomo non è esclusa per quasi nessuno di questi. La trasmissione del vaiolo delle scimmie, nota dagli anni ’70, non è mai stata epidemica né tantomeno pandemica”, ha poi chiarito Greco. Infine, l’esperto ha fornito ulteriori rassicurazioni sull’improbabilità di una epidemia di vaiolo delle scimmie. “Oggi le prime notizie sul genoma del virus indicano che è molto stabile ed è proprio grazie a questa stabilità che il vaiolo è stato eradicato. Si tratta di un virus a Dna a doppia elica, quindi molto meno soggetto a fare varanti. I virus respiratorio, invece, sono a Rna a unica elica e quindi molto variabili”.

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