La campagna di vaccinazione anti-influenzale 2020-2021 è ormai iniziata da alcune settimane, eppure in Lombardia è ancora difficile procurarsi le dosi del vaccino. Ai numerosi medici, farmacisti e cittadini che negli scorsi giorni hanno denunciato questo problema, si è da poco unito anche Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. Nel corso di un intervento a “L’aria di domenica”, su La7, l’esperto ha parlato di un “ritardo inconcepibile”. “Io non sono ancora riuscito ad avere la vaccinazione anti-influenzale, pur essendo un operatore sanitario e avendo 69 anni. Sto disciplinatamente aspettando di avere il vaccino nel mio ospedale, ma per ora non è ancora arrivato. Questo è un vero scandalo”.
La nota di Regione Lombardia
Tramite una nota, Regione Lombardia ha chiarito che “sono circa 1,8 milioni le dosi di vaccino anti-influenzale distribuite a oggi ai medici di medicina generale, Asst e Rsa del territorio”. L’ente territoriale sottolinea che finora ne sono state somministrate solo 410.000 a causa di ritardi “dovuti a problemi di consegna da parte delle ditte fornitrici”. Secondo la Regione, grazie alle consegne effettuate tra giovedì 19 e venerdì 20 novembre, “più di 1,2 milioni di over 65 potranno essere vaccinati nelle prossime settimane, coprendo tutto il periodo necessario per attendere le ulteriori dosi acquistate non ancora consegnate”.
La distribuzione dei vaccini anti-influenzali in Lombardia
La nota di Regione Lombardia precisa che “degli ulteriori 700mila vaccini acquistati” 50mila erano previsti per la distribuzione entro ieri, domenica 22 novembre. Altri “200mila” sono previsti “entro il 30 novembre” e, infine, nei primi 15 giorni di dicembre ne arriveranno ancora 200mila. Stando a quanto riportato, altre 250mila dosi sono già presenti nei magazzini. Rappresentano “le eventuali seconde dosi di Fluenz, l’innovativo vaccino spray per bambini, introdotto per la prima volta in Italia”. Per quest’ultimo, la Regione “attende di sapere dal ministero della Salute se possa essere somministrato in dose unica, senza necessità di fare il richiamo”.