Al forum AMR di Farmindustria è intervenuto anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, per parlare di vaccini e antibiotico-resistenza. “Anche i vaccini contribuiscono a contrastare l’antibiotico-resistenza: prevengono le infezioni batteriche e concorrono a limitare l’uso di antibiotici, pensiamo ad esempio nel caso dello pneumococco. È questo è valorizzato all’interno del Piano Vaccinale 2023-2025”. Schillaci ha poi continuato affermando: “Attraverso i vaccini, come il vaccino antinfluenzale, possiamo inoltre ridurre le prescrizioni inappropriate e le infezioni batteriche, che spesso si sovrappongono a quelle virali e richiedono trattamenti antibiotici. C’è inoltre un ulteriore effetto indiretto poiché attraverso i vaccini riusciamo a ridurre il numero dei ricoveri ospedalieri delle persone fragili, abbattendo il sovraffollamento e la possibilità di complicazioni o di ICA“.
“Per questo siamo concentrati sull’aumento delle coperture vaccinali e, al contempo, a sostenere lo sviluppo di vaccini contro ceppi batterici resistenti. In tale quadro, che vede i vaccini anche come strumento di contrasto alle ICA e all’antibiotico-resistenza, al momento dell’immissione in commercio sarà utile formulare raccomandazioni sul loro utilizzo sulla base di tutte queste considerazioni”.
Le dichiarazioni di Schillaci
“Fondamentale è poi l’impegno per la formazione. Tutti i professionisti sanitari svolgono un ruolo essenziale nelle azioni di contrasto allo sviluppo e alla diffusione della resistenza agli antibiotici ed è pertanto necessario che le loro conoscenze siano sempre aggiornate. In un’ottica One Health ciò riguarda le competenze di medici, veterinari, farmacisti. Accanto alle iniziative in ambito di formazione, il Pnrr prevede un Piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere, ormai in dirittura d’arrivo: i fondi, 80 milioni di euro, sono già stati ripartiti fra le Regioni e si prevede in questi giorni la selezione dei provider per l’erogazione dei corsi di formazione sulle infezioni ospedaliere destinati a circa 150.000 professionisti entro la fine del 2024 e a ulteriori 140.000 entro metà 2026”, ha concluso Schillaci.
Il rapporto dell’Ecdc
In occasione del V Forum AMR, che si è tenuto a Roma mercoledì 5 aprile, sono stati presentati gli ultimi dati relativi ai decessi correlati all’antimicrobico-resistenza. Secondo l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), che ha diffuso i dati, entro il 2050 potrebbero esserci 10 milioni di morti ogni anno a causa dell’antimicrobico-resistenza in tutto il mondo. In Italia, nello specifico, ad oggi ci sarebbero circa 11mila decessi all’anno, sui circa 36mila che si contano nell’Unione Europea. Numeri importanti, che non sono da sottovalutare: infatti, questi rappresentano quasi un terzo del totale, un primato non positivo per il nostro Paese.