A inizio settembre erano sette le regioni italiane rosse nella mappa Ecdc del rischio Covid. Tra queste spiccava la presenza del Lazio, con un tasso di vaccinazione tra i più alti in Italia, seconda soltanto alla Lombardia. Rosse erano anche Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Toscana e Marche. A distanza di un mese, osservando la mappa Ecdc, il quadro sembra decisamente migliorato: sono otto le regioni verdi, una ancora in rosso e la restante parte si attesta in arancione. Non riesce a passare in fascia arancione la Calabria, unica zona rossa in Italia. Come la Calabria, anche qualche regione di Spagna e Francia, oltre alla maggior parte della Germania.
Mappa Ecdc, Italia: quadro in miglioramento
La mappa Ecdc del rischio Covid aggiornata al 30 settembre evidenza il passaggio in fascia verde di ben quattro regioni. Liguria, Marche, Sardegna e la Provincia Autonoma di Trento si tingono dunque di verde. Si confermano invece in fascia verde Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Molise. Solo una regione in rosso: la Calabria. Mentre la maggior parte del territorio italiano si conferma in arancione. Confrontando i dati di inizio e fine settembre, non c’è dubbio che la situazione italiana sia in netto miglioramento. Non si può dire altrettanto di altre zone in Europa: resta infatti critica la situazione al centro della Spagna, in Grecia, Irlanda e soprattutto in Germania.
Il sistema per monitorare i contagi in UE
Il colore è determinante per eventuali limitazioni alla circolazione tra i singoli stati con il Green Pass ormai a pieno regime. La Commissione ha infatti proposto, indipendentemente dalla certificazione verde, un sistema di limitazioni alla circolazione a partire dai colori della mappa Ecdc. Il sistema non prevede nessuna limitazione in provenienza dalla zone verdi, mentre propone di introdurre un obbligo di test preliminare in partenza dalle zone arancioni. Per scoraggiare i viaggi non essenziali in provenienza dalle zone ad alto rischio, quindi rosso scuro, possibile l’introduzione di test e quarantena obbligatori.
Mappa Ecdc, rosso, arancione, verde: significato
Importante ricordare che le aree della mappa Ecdc non corrispondono tuttavia alle fasce di colore italiane. Le aree sono infatti contrassegnate con i seguenti colori:
- Verde:
se il tasso di notifica a 14 giorni è inferiore a 50 e il tasso di positività al test è inferiore al 4%;
se il tasso di notifica a 14 giorni è inferiore a 75 e il tasso di positività al test inferiore all’1% - Arancione:
se il tasso di notifica a 14 giorni è inferiore a 50 e il tasso di positività al test è pari o superiore al 4%;
il tasso di notifica a 14 giorni è pari o superiore a 50 e inferiore a 75 e il tasso di positività al test è pari o superiore all’1%;
il tasso di notifica a 14 giorni è compreso tra 75 e 200 e il tasso di positività al test è inferiore al 4% - Rosso:
se il tasso di notifica cumulativo di casi COVID-19 di 14 giorni varia da 75 a 200 e il tasso di positività al test dei test per l’infezione da COVID-19 è del 4% o più, o
se il tasso di notifica cumulativo dei casi COVID-19 di 14 giorni è superiore a 200 ma inferiore a 500 - Rosso scuro:
se il tasso di notifica cumulativo dei casi COVID-19 di 14 giorni è 500 o più