A distanza di nove giorni dal suo ricovero presso il Policlinico Gemelli di Roma, il cosiddetto “Terzo Vaticano”, Papa Francesco è stato dimesso e fin da subito è apparso sorridente e in buone condizioni, come hanno potuto costatare i fedeli che l’hanno atteso all’esterno dell’ospedale.
“Sta bene, ora farà un periodo di convalescenza a Santa Marta”, ha spiegato Sergio Alfieri, il chirurgo che ha operato il Papa. “Ha confermato i viaggi e ha già ripreso a lavorare. Ha già detto che osserverà tutti i suoi impegni. Sarà un Papa più forte, sta meglio di prima. L’ospedale ha continuato a lavorare, nessuno è rimasto indietro. Il Papa ha ringraziato tutti e ha avuto un colloquio personale con un collega che non sta bene, è stato molto toccante. Ci ha detto grazie e pregate per me”, ha aggiunto.
Nel periodo trascorso nella struttura, il Pontefice è stato operato per la risoluzione di un laparocele addominale, ossia un’ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento, uno dei possibili inconvenienti della chirurgia laparatomica, quella in cui il chirurgo esegue un’incisione sull’addome di alcuni centimetri. Scopriamo più nel dettaglio questa condizione.
Le caratteristiche del laparocele addominale
In seguito alla chirurgia laparoscopica può accadere (nel 10% dei casi) che sulla parete muscolo-fasciale, il sostegno muscolare dell’addome al suo interno, si formi un’ernia per via di fattori come l’età, uno sforzo compiuto o un peso corporeo eccessivo. Anche una precedente infezione della ferita e l’ampiezza dell’incisione chirurgica praticata possono incidere sulla probabilità che si verifichi qualcosa del genere. Il laparocele, infatti, è più frequente quando le incisioni sono di maggiore estensione. Se non trattata, questa condizione può andare incontro alle stesse complicanze di tutte le altre ernie della parete addominale. Inoltre, ha la tendenza a ingrandirsi, può strozzarsi e determinare problemi nella crescita della pelle che la ricopre. Talvolta può rendersi necessario un intervento chirurgico d’urgenza.
La formazione del laparocele addominale può essere favorita da ferite infette, traumi e lassità delle strutture muscolari. Anche le broncopneumopatie croniche ostruttive possono causarla, per via dell’intensità e della frequenza dei colpi di tosse, che hanno un impatto anche sui muscoli della pancia. Spesso è del tutto asintomatico, ma in altri casi può causare fastidio o dolore, soprattutto quando si svolge attività fisica, si resta in piedi a lungo o si compiono degli sforzi addominali intensi. L’insorgenza del laparocele può essere prevenuta concedendosi un periodo di riposo dopo l’intervento chirurgico e limitando gli sforzi nelle settimane e nei mesi successivi all’operazione. Bisogna anche rispettare le visite programmate per la disinfezione e la pulizia della ferita. Talvolta, in seguito agli interventi più invasivi, può essere necessario sottoporsi a degli esercizi di riabilitazione per rinforzare la parete addominale, da concordare con il medico curante.
Gli interventi per la risoluzione del laparocele addominale sono di solito eseguiti con anestesia locale. Altre forme di anestesia possono essere previste in casi eccezionali, solo per un laparocele di piccole dimensioni.