Tra lockdown e smart working, negli ultimi due anni molti italiani hanno trascorso tantissimo tempo tra le mura domestiche, con conseguenze non sempre positive sulle loro abitudini. Mentre qualcuno ha approfittato della situazione per seguire un programma di allenamento online, altri hanno iniziato a trascurare sempre di più l’attività fisica. A lanciare l’allarme sono i medici di famiglia. Se nel 2019 il 27% degli italiani si dichiarava sedentario, nel 2020 la percentuale è salita di dieci punti. A oggi, come spiega la Società Italiana di Medician Generale (Simg), sono quattro su dieci gli italiani che non fanno abbastanza moto.
Aumentano gli italiani sedentari
Lo studio Passi, condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, indicava che nel 2019 solo il 49% della popolazione italiana dichiarava di essere fisicamente attiva, il 24% parzialmente attiva e il 27% sedentaria. “Negli ultimi due anni è ragionevole ipotizzare un peggioramento di questa situazione”, spiega Gerardo Medea, Responsabile Simg Area Metabolica. “L’indagine Passi rivela che la quota dei soggetti del tutto sedentari è aumentata del 10% rispetto agli stessi mesi del 2019”. Le percentuali diventano ancora peggiori se si prendono in considerazione le persone con più di 65 anni. In questa popolazione la quota dei soggetti sedentari è passata dal 40% del 2019 al 43% del 2020. Nel Sud Italia gli ultra 65enni che non fatto attività fisica è passata dal 46% al 52%.
La scarsa attività fisica è spesso abbinata a un regime alimentare non corretto e favorisce l’insorgenza del diabete e delle malattie cardiovascolari. Con una dieta sana e una buona dose di allenamento, invece, si riduce il rischio di contrarre queste patologie. Medea spiega che uno stile di vita equilibrato “ha effetti preventivi non solo sulla comparsa dei disturbi metabolici, ma interviene positivamente su moltissime altre patologie, inclusi i tumori e il decadimento cognitivo. I medici di famiglia possono moltiplicare e rinforzare i messaggi sugli effetti salutari dell’attività fisica. Sono sufficienti anche solo piccole modifiche comportamentali, come muoversi a piedi quando possibile”.