La legge sull’oblio oncologico può cambiare la vita ad almeno 900 mila italiani

Per almeno 900 mila italiani richiedere mutui, prestiti, assicurazioni, partecipare a concorsi e persino accedere all’iter per un’adozione può essere molto difficile, se non impossibile: stiamo parlando dei malati di cancro che si possono considerare guariti e che quindi corrono gli stessi rischi di salute di tutti gli altri.

Uguali agli altri ma, quando nel compilare i moduli si trovano di fronte alla domanda Ha avuto un tumore? e la risposta è affermativa, spesso le porte si chiudono oppure rimangono aperte quelle assicurative ma a prezzi esorbitanti.

Perciò è importante che ci sia una legge che garantisca il diritto all’oblio oncologico, liberando così gli ex malati da ciò che purtroppo è ancora uno stigma sociale ed economico, riconoscendo contemporaneamente, per la prima volta in giurisprudenza, la figura del guarito dal tumore.

Le proposte di legge sull’oblio oncologico

La legge che garantisca il diritto all’oblio oncologico è chiesta a gran voce da parecchio tempo dalle associazioni dei pazienti, la Favo (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) in testa e, si può dire finalmente, si avvicina a diventare realtà.

Medico che controlla il paziente
Foto | Unsplash @CDC – Newsby.it

La premier Giorgia Meloni e il ministro della Salute Orazio Schillaci hanno sottolineato entrambi l’importante di questo intervento normativo: “Il governo guarda con grande attenzione alle proposte di legge parlamentari sull’oblio oncologico. – afferma Giorgia Meloni – Per questo ho chiesto al ministro della Salute Schillaci di seguire l’iter e assicurare il contributo necessario dell’esecutivo. Si tratta di una norma capace di dare risposte a un problema estremamente concreto e che incide molto sulla vita di tantissimi italiani”.

Sembrerebbe che subito dopo l’estate si troverà la quadra, al momento ci sono 9 proposte di legge sul tema, una promossa dal Cnel, le altre dai partiti di tutto l’arco costituzionale.

“Si sta lavorando in queste ore per un testo unificato alla Camera, dal momento che i contenuti sostanzialmente sono sovrapponibili” afferma l’avvocata Elisabetta Iannelli, segretario generale della FAVO.

La legge prevederà due scaglioni temporali entro i quali si avrà il diritto all’oblio oncologico: dieci anni dopo il termine delle cure per chi ha avuto il cancro dopo i 21 anni, cinque anni per chi lo ha avuto da più giovane.

Passato questo periodo nessuno potrà più chiedere a queste persone di scrivere su un modulo che hanno avuto il cancro. Questo varrà per le assicurazioni sulla vita che, spesso collegate ai mutui, in questi casi non vengono erogate o vengono erogate con il premio incrementato, ma anche la tutela dei lavoratori ad esempio sul piano delle selezioni concorsuali e, infine, l’idoneità all’adozione degli aspiranti genitori.

“Inoltre – aggiunge Iannelli – un successivo decreto ministeriale potrà fissare tempistiche più precise oltre ai due scaglioni 5-10 anni: chi è guarito da un tumore alla tiroide o al testicolo ad esempio è assurdo che debba aspettare dieci anni prima di ottenere l’oblio. Così come chi è guarito da un nodulo al seno”.

La legge sull’oblio oncologico è già in vigore  in Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Portogallo e Romania, “e lo sarebbe anche in Spagna se non si fosse dimesso il premier”, rileva il segretario FAVO.

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