L’indice Rt, che calcola la velocità di replicazione del Coronavirus, continua a scendere in Italia. Lo osserva il rapporto settimanale della Cabina di Regia, che comprende Istituto superiore di sanità, ministero alla Salute e Regioni. Il dato è infatti sceso al livello di 0,84, decisamente più basso rispetto allo 0,97 della settimana scorsa. Un dato che peraltro già da solo fu accolto da grande sollievo.
Indice Rt in costante calo: l’Italia spera
Quello 0,97 rappresentò infatti la prima riduzione concreta di un indice Rt che invece nelle precedenti cinque settimane era sempre cresciuto e mai era stato inferiore alla soglia non solo psicologica di 1. Si tratta infatti del livello sopra il quale il contagio da Coronavirus è universalmente considerato a rischio per la popolazione.
Il dato, secondo quanto emerge dal monitoraggio della Cabina di Regia, riguarda quasi tutto il suolo italiano. Buona parte delle Regioni, infatti, denotano una ulteriore riduzione del fatidico indice Rt. Il dato nazionale nasce dal monitoraggio dei dati che riguardano i giorni compresi tra il 6 e il 19 gennaio. In considerazione sono presi i soli casi di pazienti positivi al Coronavirus con sintomi.
Verso le zone gialle: ma l’emergenza non è finita
L’esito di questi dati è molto atteso. Le conseguenze potrebbero infatti generare il “cambio di colore” per diverse Regioni italiane. Già negli scorsi giorni si era infatti parlato della possibilità che diverse zone arancioni possano tramutarsi in gialle. La soluzione, strettamente legata all’indice Rt, potrebbe riguardare circa metà del Paese.
Occorre però ricordare che l’indice Rt da solo non è sufficiente a considerare l’emergenza Coronavirus definitivamente alle spalle. Lo aveva osservato lo stesso Istituto superiore di sanità, dopo uno studio condotto con l’Inail. “Allentare le restrizioni quando l’incidenza delle infezioni è ancora alta può portare a un rapido nuovo picco dei casi, e quindi dei ricoveri. Anche se l’Rt è inferiore a 1“, vi si leggeva.