Continua la campagna vaccinale in Italia. Ad oggi, sabato 10 aprile, secondo il report pubblicato sul sito del Governo, le dosi di vaccino somministrate sono 12.652.847. Inoltre, sono 3.853.704 le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino anti Covid-19.
Al via da maggio la somministrazione del vaccino nelle aziende
Secondo l’accordo firmato tra il Governo, i sindacati e le imprese, a partire da maggio fabbriche, stabilimenti e uffici diventeranno luoghi di vaccinazione. È stato infatti definito il Protocollo per le vaccinazioni in azienda. Si comincerà con le prime 500. Sono, però, oltre 7.500 le organizzazioni che hanno risposto all’appello di Confindustria dello scorso marzo.
Tra le aziende che hanno aderito ci sono alcuni grandi gruppi a partecipazione pubblica, come Eni, Enel, Poste e Inps. Inoltre, ci sono anche: Vodafone, Tim, WindTre, Stellantis e Pirelli. E ancora: Beretta, Whirpool, Rovagnati e Feralpi. Per quanto riguarda la grande distribuzione, invece, hanno aderito, tra gli altri: Amazon, Coop e Conad.
Lo Stato fornirà i materiali e i costi saranno a carico del datore di lavoro
L’obiettivo sarebbe quello di riuscire a somministrare il vaccino contro Covid-19 a 12,5 milioni di persone.
Secondo quanto emerso, lo Stato si occuperà di fornire tutti i materiali, dalle dosi di vaccino ai dispositivi per la somministrazione. Inoltre, sarà sempre lo Stato ad occuparsi della fase di registrazione dei dipendenti vaccinati, insieme ai Servizi sanitari regionali.
La somministrazione del vaccino avverrà in tre modalità e durante l’orario di lavoro
Le somministrazioni dei vaccini potrà avvenire in tre modi: presso i centri convenzionati, sul luogo di lavoro o in sedi dedicate, che verranno indicate dall’Inail. Inoltre, nel documento firmato da aziende e sindacati viene chiarito che i costi saranno al 100% a carico del datore di lavoro.
Dal protocollo è emerso che la somministrazione del vaccino avverrà durante l’orario di lavoro. Quindi, i dipendenti delle aziende non dovranno richiedere permessi o ferie. Inoltre, come si legge nel documento: “Va evitato che si creino sul territorio differenze tra lavoratori di grandi aziende e lavoratori di piccole realtà. Tra dipendenti diretti, e in subappalto, in somministrazione”.