Le autorità sanitarie inglesi hanno individuato, nell’Est del Paese, due casi (un terzo è monitorato) di Febbre di Lassa, una febbre emorragica acuta causata dall’omonimo virus. Lo riporta il tabloid The Sun. Stando a quanto emerso, si tratterebbe di tre episodi collegati allo stesso nucleo familiare, che di recente ha viaggiato nell’area occidentale del continente africano.
Cos’è la Febbre di Lassa
La scoperta della Febbre di Lassa risale al 1969 nella città da cui prende il nome, nella regione del Borno, nel Nord della Nigeria. Questa malattia virale generalmente si trasmette alle persone attraverso il contatto con oggetti o alimenti contaminati da urina o feci di roditori. Il virus, simile a quello dell’Ebola, è endemico in molti Paesi dell’Africa occidentale e i casi più frequenti si registrano nel periodo fra dicembre e maro nelle zone umide.
L’infezione da uomo a uomo o la trasmissione in laboratorio possono verificarsi attraverso il contatto diretto con feci, urine, sangue o altre secrezioni corporee di una persona malata. Sono frequenti anche le infezioni all’interno delle strutture ospedaliere. Ma quanto è grave questa malattia? La dottoressa Susan Hopkins dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha parlato al Sun di un rischio pubblico “molto basso”.
I sintomi più comuni
Per quanto riguarda i sintomi, invece, nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica e la maggior parte dei contagiati guarisce completamente. In alcuni casi, però, il decorso può essere grave o fatale provocando ipovolemia e insufficienza epatica acuta. Il tasso di mortalità generale, comunque, è dell’1%, ma può arrivare al 15% nei pazienti ospedalizzati e al 30% nelle donne in gravidanza.
Quali sono, infine, i sintomi della Febbre di Lassa? Stando a quanto emerge dagli otto casi gestiti dal 2009 nel Regno Unito, nelle forme più gravi la malattia ha causato: febbre; nausea; vomito; affaticamento fisico; diarrea; mal di testa; dolori addominali; mal di gola. Il periodo di incubazione del virus può arrivare fino a 21 giorni, dopodiché tende a manifestarsi la febbre.