“Mancano i donatori di sangue”, è allarme negli Usa. Com’è la situazione in Italia

Negli Stati Uniti è allarme per mancanza di sacche di sangue. La Croce Rossa americana ha comunicato che quello appena trascorso è stato il peggior anno, dal punto di vista della raccolta di globuli rossi e plasma, dal 2015. E ha aggiunto che il trend, se non si risolverà presto l’emergenza sanitaria, sarà ancora peggiore in questo 2022. La notizia, che ha destato preoccupazione oltreoceano, non ha mancato di far riflettere anche sulla situazione italiana. Che presenta dati in crescita, benché l’attenzione sul tema, secondo medici ed esperti, vada sempre tenuta altissima.

Donazione sangue, i dati relativi all’Italia

Per quanto riguarda le cifre italiane, gli ultimi dati disponibili sono quelli diffusi dal Centro Nazionale Sangue, aggiornati al mese di novembre 2021. Pur mancando quelle dell’ultimo mese dell’anno, le cifre rendono bene l’idea di un andamento fortunatamente tornato in crescita dopo la flessione del 2020.

In Italia, nei primi undici mesi dell’anno, le strutture sanitarie e le associazioni di volontariato da sempre impegnate nella raccolta di sangue hanno raccolto 785.359 chilogrammi di plasma e 2.303.617 unità di globuli rossi.

Rispetto agli undici mesi dell’anno precedente, caratterizzato da lockdown e restrizioni molto più di quanto avvenuto nel 2021, sono stati raccolti 17.606 chilogrammi in più di plasma e 102.698 unità in più di globuli rossi. Numeri che garantiscono un’adeguata copertura della richiesta di sangue, secondo gli esperti. Anche se, come ribadiscono, si tratta di una richiesta che non ha mai scadenza.

I dati del plasma regione per regione: in sei con il segno meno

I numeri forniti dal Cns, dunque, restituiscono un andamento positivo in tutte le regioni per quel che riguarda le unità di globuli rossi prodotte. Neanche una regione, infatti, ha il segno meno nel differenziale fra gennaio-novembre 2020 e lo stesso periodo del 2021.

Leggermente diverso il discorso legato al plasma: i numeri sono positivi in tutte le regioni tranne che in Calabria, Campania, Lazio, Molise, Sardegna e Toscana, dove c’è stata una importante flessione rispetto al 2020.

Sempre riguardo al plasma, sono significativi i numeri di regioni in cui se ne è raccolto almeno una tonnellata in più rispetto all’anno precedente. Si tratta, nello specifico, di Emilia-Romagna (da 88.916 a 92.285 kg), Lombardia (da 135.577 a 141.932 kg), Puglia (da 40.819 a 42.207) e Sicilia (da 57.506 a 61.996 kg).

I numeri dei globuli rossi: crescita importante in quasi tutte le regioni

Per quanto riguarda i globuli rossi, invece, vantano un sensibile aumento di unità raccolte Abruzzo (da 46.276 a 48.766), Calabria (da 63.587 a 66.204), Campania (da 142.147 a 156.940), Emilia-Romagna (da 187.186 a 196.099), Friuli-Venezia-Giulia (da 49.731 a 50.897), Lazio (da 158.862 a 165.307), Liguria (da 59.925 a 63.191), Lombardia (da 392.859 a 418.849), Marche (da 66.211 a 69.681), Piemonte (da 174.059 a 178.955), Puglia (da 141.406 a 144.685), Sardegna (da 68.862 a 72.001), Sicilia (da 177.408 a 180.953), Toscana (da 148.262 a 150.136), Umbria (da 31.305 a 34.105), Veneto (da 215.372 a 224.561), Province autonome di Trento (da 21.199 a 23.138) e Bolzano (da 19.749 a 20.940).

In poche parole, solo Basilicata e Molise hanno raccolto meno di mille sacche in più fra gennaio e novembre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020.

Le difficoltà di chi raccoglie il sangue: “Manca il personale”

Gli ostacoli per la raccolta del sangue non sono rappresentati unicamente dallo scetticismo dei potenziali donatori. Anche se gli esperti confermano il rischio zero in tempi di pandemia. C’è, infatti, un problema più profondo legato alla carenza delle strutture e alla mancanza di personale, come sottolineato in un’intervista rilasciata di recente dal presidente del Cns, Vincenzo De Angelis, a Today.

“Quello della carenza di personale medico è un tema critico ormai da qualche anno e non solo per il sistema trasfusionale – ha detto -. Una survey portata avanti dal Cns nel 2019 ha quantificato un necessario adeguamento di circa il 30% del personale, rispetto all’attuale dotazione”.

“E abbiamo alcuni casi limite che fanno riflettere, come quello della Sicilia – ha poi aggiunto De Angelis –. Dove nel 2021 circa 400 appuntamenti per la donazione volontaria sono saltati a causa dell’indisponibilità di personale medico”.

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