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In un post di Fratelli d’Italia pubblicato (e poi rimosso) sui social network, l’anoressia, l’obesità e più in generale i disturbi alimentari sono stati inseriti nell’elenco delle “devianze giovanili”, insieme con droga, alcolismo, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, bullismo, baby gang e hikikomori. Il post, come prevedibile, ha acceso una polemica, indignando personaggi della politica, della comunità scientifica e, non per ultimi, gli psicologi. “Se anche la salute mentale e le malattie diventano temi di dibattito della campagna elettorale i nostri politici rischiano di dar vita a una pericolosa disinformazione“, ha commentato Alessandro Acampora, dottore in Psicoterapia e psicologo con studio a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese.
Devianze, lo psicologo: “Da politici ignoranza sul tema”
Secondo l’esperto, infatti, indicare come “devianze” i disturbi alimentari è infatti sintomo di ignoranza sul tema. “Questo post mette insieme disagi psicologici, patologie e le devianze, che portano a delinquere. Accomunarli è una cosa molto sbagliata, sia da un punto di vista della definizione sia per il messaggio che viene dato a chi soffre di questi disturbi, perché vorrebbe dire colpevolizzarli di un comportamento che va contro la società. Cosa che, invece, assolutamente non è“, ha aggiunto Acampora. “Queste dichiarazioni sono molto gravi. Una delle più grandi difficoltà che riscontriamo quando lavoriamo con i ragazzi che soffrono di disturbi alimentari è metterli nelle condizioni di chiedere aiuto. Un atteggiamento colpevolizzante va nella direzione opposta“, ha evidenziato lo psicologo.