Il secondo report del ministero della Salute e dell’Iss ha rivelato che ci si vaccina, oltre a ridurre il rischio di contrarre Covid-19, riduce anche il rischio di essere ricoverato e di morire. Il report ha evidenziato come, una volta vaccinati, il rischio di ricovero e decesso diminuiscano molto rapidamente. Infatti, dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la prima dose, il rischio diminuisce nettamente.
Report, ridotto del 95% il rischio di decesso dopo la vaccinazione contro il Coronavirus
Dal report è emerso che dopo i 35 giorni si riduce del 80% il rischio di diagnosi, del 90% il rischio di ricovero in terapia intensiva e del 95% quello di morte. Gli effetti, secondo quanto emerso, sono simili sia negli uomini che nelle donne, oltre che in diverse fasce d’età. Inoltre, questo dato riguarda anche gli operatori sanitari e gli ospiti delle Rsa.
L’indagine, prodotta da ministero della Salute e Iss, ha confermato come la protezione data dal vaccino aumenti dopo le prime due settimane dalla somministrazione. L’incidenza di diagnosi del Coronavirus, come emerso dal report, è stata di 2,04 su 10mila giorni persona, che si riduce a 0,95 nel periodo superiore ai 15 giorni dalla prima dose.
Se, invece, si considerano 30 giorni, l’incidenza di ricovero passa da 0,39 a 0,10 per 10mila giorni persona. Inoltre, quella dei decessi passa da 0,15 a 0,04.
I dati sulle vaccinazioni in Italia
Secondo il report, pubblicato sul sito del Governo e aggiornato alle 17:07, in Italia 37.272.104 persone hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid. Invece, sono 12.804.704 le persone che hanno completato la somministrazione. Questo dato è pari al 23,60% della popolazione over 12. A partire dallo scorso 3 giugno le vaccinazioni contro il Coronavirus sono state aperte a tutte le fasce d’età.
L’Italia, secondo quanto emerso, è al secondo posto assoluto in Europa in termini di popolazione interamente vaccinata. Il nostro Paese si colloca, quindi, prima di Germania, Francia e Spagna. A comunicare questo dato la struttura di Francesco Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid.