Il Covid potrebbe (anzi, dovrebbe) concedere diversi mesi di tregua all’Italia in coincidenza con l’estate. L’aumento dei casi in corso in Germania e Portogallo inducono tuttavia a non abbassare ancora completamente la guardia. La scienza si interroga dunque sulle accortezze da adottare in estate e soprattutto su ciò che ci si deve aspettare nel prossimo autunno. Quando la minaccia risponderà al nome della variante Omicron 5.
C’è un presupposto da cui partire. Come già le ultime settimane hanno verificato, il Covid nelle varianti Omicron 4 e 5 si manifesta in maniera diversa rispetto al passato. A partire dai sintomi, che si presentano con meno tosse e febbre, ma più spossatezza, problemi gastrointestinali, vertigini e dolori alle orecchie. Ma, soprattutto, la velocità di diffusione potrebbe essere maggiore rispetto al passato. Capiamo, dunque, che cosa dobbiamo temere per il prossimo futuro.
Covid: che cosa è cambiato con Omicron 5 e che cosa succederà ora
“Omicron continua a cambiare e in un certo senso a stupire. E anche se il Covid sembra meno cattivo, continua a non essere un raffreddore. Occorre quindi prudenza“, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Tanto più che BA.5 (ossia Omicron 5) ha già dimostrato di avere tassi di contagiosità superiori del 12% rispetto a BA.2. “Incide meno sui polmoni, ma di più sulle prime vie respiratorie – hanno sottolineato i virologi dell’agenzia britannica UK Health Security Agency –. E può lasciare tracce profonde su altri organi e soprattutto sui centri nervosi“. Da qui i problemi di vertigini.
Il primo caso di Covid legato alla variante Omicron 5, in Italia, si è registrato nella seconda metà di aprile a Venezia. Il dottor Mosè Favarato, direttore del laboratorio di Genetica e citogenetica dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, ha garantito a ‘Repubblica’: “È più contagiosa, ma non risulta essere più aggressiva“. Ma l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, avverte: “Potrebbe diventare presto dominante. E non è da escludere che delinei le condizioni per una sesta ondata pandemica“.
Della questione si è occupato anche Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia. “Omicron 5 non deve spaventarci. Non rovinerà la nostra estate – ha spiegato all’Adnkronos Salute –. Abbiamo un’altissima fetta della popolazione vaccinata con tre dosi. Il caldo poi fisiologicamente aiuta, perché le radiazioni ultraviolette fanno soffrire il virus. Persiste meno in ambienti aperti. In autunno è chiaro che il Covid potrà tornare alla carica e per questo occorre farci trovare preparati. Soprattutto con nuovi vaccini, aggiornati alle ultime varianti“.
Secondo Pistello, insomma, la nuova variante del Covid non stravolgerà ciò che abbiamo vissuto negli ultimi mesi. “Segue tutte le altre che si sono già presentate, inizialmente sembrano creare sfracelli, ma poi non è così“, ha affermato. E anche Massimo Andreoni ha detto la sua. “Omicron è stata caratterizzata da numerose mutazioni e questo ci fa capire che avremo ulteriori subvarianti. Sui sintomi, la differenziazione non è così netta. All’inizio della pandemia prevaleva la perdita di gusto e olfatto, ora mal di gola e raffreddore“, ha ribadito a ‘Money.it’ il primario di Infettivologia di Tor Vergata.