Durante una sessione della 15esima edizione del Forum Risk Management in Sanità, Gianni Rezza ha parlato degli ultimi sviluppi dell’emergenza Covid in Italia. “L’Rt e il numero di nuovi casi positivi tendono a non scendere più, a differenza di quello che abbiamo visto nelle scorse settimane”, ha spiegato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. “Il dato dei decessi è ancora molto alto e siamo sopra la soglia per quanto riguarda i posti letto in area medica e terapia intensiva. Ci sarà un incontro della Cabina di regia, dunque non mi sento ancora di anticipare i dati, ma è chiaro che di fronte a questa situazione occorre estrema prudenza. Sarà poi la politica a prendere una decisione sulle misure specifiche”, ha aggiunto.
L’inizio della campagna vaccinale
Parlando delle imminenti festività natalizie, Rezza ha dichiarato che il desiderio di ricongiungersi con i propri cari è normale, ma lo è anche adottare tutte le precauzioni necessarie per proteggere parenti e amici (soprattutto i più anziani) dal Covid. Il medico ha poi spiegato che per raggiungere l’immunità di gregge si dovrà vaccinare il 60-70% della popolazione. Sarà proprio questo uno degli obiettivi della campagna di vaccinazione che inizierà simbolicamente il 27 dicembre. All’inizio saranno disponibili poche dosi del vaccino (che saranno riservate alle fasce più a rischio), ma in seguito ne arriverà un numero sempre maggiore.
Gli obiettivi della vaccinazione anti Covid
Rezza ha spiegato che una prima fase della campagna si tenderà a sfruttare l’effetto diretto della vaccinazione, cioè la protezione delle persone ad alto rischio di malattia grave. “L’obiettivo principale è rendere Covid free alcuni ambienti: gli ospedali innanzitutto, ma anche le Rsa. Si renderà necessario dunque vaccinare gli operatori sanitari e i residenti delle residenze sanitarie assistenziali, che sono state particolarmente colpite nella prima fase dell’epidemia. In seguito all’aumento del numero delle dosi disponibile si procederà a vaccinare gli anziani, a cominciare da quelli con età più avanzata. È la scelta fatta da tutti gli Stati quella di ottenere un effetto di protezione diretta, vaccinando soprattutto popolazioni vulnerabili per diversi aspetti. La strategia poi potrà sfruttare diversi approcci”, ha concluso Rezza.