Un antidepressivo low-cost riduce il rischio di ricovero in ospedale negli adulti positivi al Covid-19. Lo afferma uno studio recente pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Global Health. I ricercatori hanno testato la pillola, usata per depressione e disturbo ossessivo-compulsivo, evidenziando la sua capacità di ridurre le infiammazioni.
Fluvoxamina, che cos’è e quanto costa
Il farmaco, chiamato fluvoxamina, costerebbe 4 dollari per un ciclo di trattamento contro il Covid-19. In confronto, i trattamenti con anticorpi IV costano circa 2mila dollari e la pillola antivirale sperimentale di Merck contro il Covid-19 costa 700 dollari per ciclo (due compresse al dì, per cinque giorni). Diversi esperti prevedono che alla fine si ricorrerà a vari trattamenti in combinazione per combattere il coronavirus.
Ridotto il rischio di ospedalizzazione
I ricercatori hanno testato l’antidepressivo in quasi 1.500 brasiliani recentemente infettati dal coronavirus e a rischio di malattie gravi a causa di altri problemi di salute, come il diabete. Circa la metà ha preso l’antidepressivo a casa per 10 giorni, mentre i restanti hanno assunto pillole placebo. I ricercatori hanno monitorato i pazienti per quattro settimane per analizzare il tasso di ospedalizzazione nei due gruppi di pazienti. Nel gruppo che ha assunto il farmaco, l’11% ha avuto bisogno del ricovero in ospedale o di un soggiorno prolungato al pronto soccorso, rispetto al 16% di quelli che assumevano pillole fittizie.
Alcuni aspetti da chiarire sull’antidepressivo
I risultati, pubblicati mercoledì sulla rivista Lancet Global Health, sono stati così significativi che diversi esperti indipendenti hanno raccomandato di interrompere lo studio dal momento che i risultati sono chiari. Rimangono dubbi sul miglior dosaggio, se i pazienti a basso rischio potrebbero trarne beneficio e se la pillola debba essere combinata con altri trattamenti. Il progetto più ampio ha esaminato otto farmaci esistenti per vedere se potessero aver efficacia contro il virus. I ricercatori stanno ancora testando un farmaco per l’epatite, ma tutti gli altri, tra cui metformina, idrossiclorochina e ivermectina, non sono risultati efficaci.
Disponibile anche nelle nazioni più povere
I risultati dello studio sono stati condivisi con il National Institutes of Health degli Stati Uniti, che pubblica le linee guida per i trattamenti, e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Se l’OMS lo raccomanda, lo vedrete ampiamente adottato“, ha affermato il coautore dello studio, il dott. Edward Mills della McMaster University di Hamilton, in Ontario. Il ricercatore ha inoltre sottolineato che il farmaco sarebbe prontamente disponibile anche in molte nazioni povere. “Speriamo possa salvare molte vite“, ha aggiunto Mills. I trattamenti con anticorpi e la pillola antivirale di Merck funzionano in modi diversi e “potrebbero essere complementari“, ha affermato il dott. Paul Sax del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard Medical School.