[scJWP IdVideo=”SUyzGkpn-Waf8YzTy”]
“Quando abbiamo visto la quantità di mutazioni rispetto al campione di Wuhan o alle varianti già note siamo rimasti stupiti. Eravamo effettivamente di fronte ad un virus diverso“. Così Angelo Genoni, uno dei tecnici di laboratorio del reparto di microbiologia dell‘Ospedale di Circolo, racconta il momento dell’individuazione della rarissima variante di Coronavirus scoperta a Varese.
“Il genoma presenta tantissime variazioni, anche solo rispetto alle varianti di Coronavirus inglese o quelle che stiamo vedendo in Italia“, prosegue il dottor Genoni passando in rassegna i dati sul monitor. “Siamo riusciti a sequenziare una grossa porzione del genoma. E le mutazioni, che creano conflitto, sono tante“.
In cosa consiste la variante di Varese e da dove arriva
“Questa volta la variante è particolare, perché risulta essere piuttosto rara. Quella che abbiamo identificato, infatti, è una sequenza di un genoma intero di Coronavirus che è identica a un’altra, unica sequenza presente in banca dati. Ossia dove si inseriscono tutte le sequenze fin qui individuate“, spiega il primario dell’Ospedale di Varese, Fabrizio Maggi.
Il primario quindi spiega da dove arriva questa variante di Coronavirus completamente nuova: “È stata riscontrata in un viaggiatore che è arrivato in Thailandia dall’Egitto. La nostra sequenza ricorda molto da vicino questa sequenza. Quindi è rapportabile a questa sequenza, che ancora non è una variante vera e propria. Perché deve ancora assumere questa forma“.
“Varianti Coronavirus aumenteranno, ma lockdown non serve”
Dobbiamo dunque abituarci in futuro alla diffusione di queste mutazioni del Coronavirus? “Dobbiamo aspettarci sicuramente un aumento delle varianti che il virus produrrà. Al momento“, aggiunge Maggi, “possiamo escludere che questa variante stia circolando sul territorio. Non sembrerebbe che la mutazione individuata confligga con i vaccini“.
La riflessione si conclude con le modalità attraverso cui il governo sta contrastando il Coronavirus con le varie misure di sicurezza che si stanno susseguendo. Sul tema, così il dottor Maggi: “Quello che si sta facendo per arginare la diffusione del virus è corretto. Non penso sia ipotizzabile un nuovo lockdown. Anche chiudere i confini al momento sembra inutile“.