AstraZeneca, Garattini: “Bel gesto se Draghi e Speranza se lo facessero”

“Sarebbe importantissimo se le autorità, come il ministro Roberto Speranza, il premier Mario Draghi o il presidente dell’AIFA si vaccinassero con Astrazeneca, sarebbe un gesto convincente per la popolazione”. Lo dice Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Farmacologico Mario Negri di Milano, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. A chi gli chiedeva se esiste la possibilità che aumenti esponenzialmente il numero dei vaccini disponibili, Garattini ha risposto. “Ad aprile abbiamo lanciato un appello per far produrre in Italia i vaccini. È stato assurdo pensare di poter aver tutti i vaccini dall’esterno, se avessimo cominciato quando sono partiti gli altri alla fine dell’anno avremo avuto pronte le nostre strutture”.

Garattini: “Le ricerche su anticorpi monoclonali e farmaci antivirali sono a buon punto”

Troveremo mai un farmaco che possa curare il Covid? Non dobbiamo pensare solo alla prevenzione ma anche a curare chi si ammala. Fortunatamente ci sono tante ricerche e tanti studi in corso, con alcuni che sembrano esser a buon punto: anticorpi monoclonali, farmaci antivirali, ha aggiunto Garattini a Radio1. Sulla tempistica per la quale potremmo essere pronti per tutto questo: “Credo sia questione di mesi”, ha concluso Garattini a Un Giorno da Pecora, “penso che dovremmo avere qualche buona notizia prima dell’estate.

“La comunicazione sui vaccini non è stata ottimale”

In un’intervista uscita questa mattina sul Corriere della Sera, Silvio Garattini aveva risposto invece così alla domanda sul fatto che i governi europei, in particolare quello italiano, abbiano commesso degli errori. “Fin dall’inizio la comunicazione non è stata ottimale, per usare un eufemismo. Parlano tutti, troppo, ministri, segretari di partito, primari. Servirebbe invece una sola figura di riferimento, autorevole sul piano scientifico, capace di generare simpatia nelle persone, che spiegasse in modo chiaro i dati e le scelte”.

E se il vaccino dovesse essere sbloccato, come si ripartirebbe? “Si dovrà tornare a spiegare bene alle persone i vantaggi e il funzionamento dei vaccini. Ma ci vorrà tempo. È giusto che la gente avanzi dubbi e a questi dubbi bisogna rispondere. Invece abbiamo visto spesso i media enfatizzare certi episodi con titoli eccessivi. Sulle fake news diffuse sui social poi è necessario intervenire in modo deciso”.

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