Nonostante le diverse problematiche registrate in questi mesi, chi ha effettuato il primo ciclo di vaccinazione con il siero di AstraZeneca si potrà tranquillamente sottoporre alla seconda dose dello stesso vaccino al momento del richiamo. Lo stabilisce l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in un documento emesso dopo le ultime analisi sugli effetti della vaccinazione.
AstraZeneca tra seconda dose e under 60
“La seconda dose di vaccino AstraZeneca è sicura“, si legge infatti nel documento. Si tratta di un approfondimento del Gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi di esperti in patologie della coagulazione sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione anti-Covid. Gli esperti hanno valutato nello specifico i vaccini di Johnson & Johnson e della casa anglo-svedese.
C’è però un distinguo, su cui l’Aifa non si nasconde. “La sicurezza della somministrazione del vaccino AstraZeneca (Vaxzevria) nei soggetti di età inferiore a 60 anni rimane un tema ancora aperto, e sul quale vi sono margini di incertezza“, affermano gli esperti. Eppure, nonostante questo, l’Agenzia ritiene che “il completamento della schedula vaccinale rappresenti la strategia di contrasto alla diffusione del virus Sars-Cov-2 che garantisce il migliore livello di protezione“.
Il contratto non rinnovato e le dosi inutilizzate in Sicilia
Occorre ricordare che la Commissione europea ha deciso di non rinnovare il suo contratto con AstraZeneca per la fornitura dei vaccini forniti dalla multinazionale biofarmaceutica. Lo ha reso noto lo scorso 9 maggio Thierry Breton, il commissario europeo per il mercato interno. L’attuale contratto scadrà alla fine di giugno. “Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno. Vedremo cosa succederà”, sottolineò Breton.
D’altronde sono settimane che la situazione intorno al farmaco di Oxford è quantomeno ingarbugliata. A inizio mese il dirigente generale del Dasoe, Mario La Rocca, raccontò di ben 250 mila dosi di vaccino chiuse nei frigoriferi in Sicilia e inutilizzate. “Verso AstraZeneca c’è stata e c’è una comprensibile ma ingiustificata psicosi, a fronte di 5-6 decessi la cui connessione con il vaccino comunque è stata esclusa“, spiegò il governatore Musumeci. Provando a risolvere un problema non di poco conto, a più livelli.