Un terribile lutto travolge la California e il mondo intero. David Pruitt, bimbo di appena 7 anni, è stato ucciso da un’infezione mortale provocata dal contagio di una ameba mangia-cervello. Si tratta del Naegleria fowleri, un agente che provoca meningoencefalite amebica e colpisce in maniera fulminante e fatale il sistema nervoso centrale.
Naegleria fowleri: due tragedie nel giro di un anno
A dare la notizia è stato ‘USA Today’, che ha ricostruito la terribile vicenda del piccolo David Pruitt. Il bambino, che viveva nella contea di Tehama, in California, è stato ricoverato il 30 luglio e purtroppo si è spento il 7 agosto. Il contatto con l’ameba mangia-cervello è avvenuto mentre stava nuotando in un lago. L’infezione da Naegleria fowleri è rarissima (solo dieci casi in California dal 1971). Ma aveva già colpito un anno fa in Texas, generando non poca apprensione.
I test effettuato sulle acque del sistemi idrici del Texas rivelarono la presenza del Naegleria fowleri, l’ameba mangia-cervello. Proprio quest’ultima fu responsabile della tragica scomparsa di un altro bimbo, il piccolo Josiah McIntyre, ucciso in data 8 settembre 2020 a soli sei anni da una rara infezione cerebrale provocata da una fontanella che spruzzava acqua dal pavimento. Inutile, purtroppo, il ricovero in terapia intensiva di due giorni operato al Texas Children’s Hospital.
Cosa rende pericolosa l’ameba mangia-cervello
L’ameba mangia-cervello, il Naegleria fowleri, è un parassita dalle dimensioni infinitesimali di 20 millesimi di millimetro. La sua pericolosità nasce dal fatto che intacca l’organismo senza nemmeno che l’acqua in cui si annida sia bevuta. Si contrae infatti entrando dal naso e risalendo lungo il nervo olfattivo, fino ad arrivare al cervello. Qui ha la possibilità di moltiplicarsi esponenzialmente, dato che il suo nutrimento è costituito dal tessuto nervoso cerebrale.
Il principale rischio di contrazione nell’uomo nasce dunque nuotando in fiumi o laghi in cui si trova il Naegleria fowleri, oppure lavandosi nelle proprie abitazioni in presenza di acqua infetta. La conseguenza di un contagio da questa ameba mangia-cervello è una meningoencefalite amebica primaria. Una malattia estremamente grave, che se non diagnosticata e curata immediatamente può provocare la morte nel giro di una settimana. Fortunatamente tale infezione è molto rara. Negli Stati Uniti si è infatti verificata 34 volte tra il 2009 e il 2018. L’Italia, invece, ha registrato un solo caso di questo tipo in tutta la storia.