Dopo che nelle ultime settimane il Covid ha contagiato una quindicina di senatori, Palazzo Madama chiede a gran voce che i propri “inquilini” ricevano il vaccino al più presto. L’iniziativa nasce dalla parlamentare dell’Udc Paola Binetti, che ha scritto a tutti i colleghi affinché firmino una proposta da sottoporre al ministro della Salute, Roberto Speranza. L’obiettivo è quello di essere inclusi nelle categorie a rischio, con diritto a una corsia preferenziale rispetto all’iniezione anti Covid.
A riportare la notizia che rende nota l’iniziativa di Binetti è il Fatto Quotidiano, che evidenzia come da diversi giorni alcuni senatori siano in pressing su Federico Marini, direttore del polo sanitario Palazzo Madama, per ottenere il vaccino. Questa è la lettera inviata ai colleghi dalla senatrice centrista.
“Cari Colleghi, questa è una semplice interrogazione urgente al ministro perché voglia facilitare la vaccinazione di tutti noi senatori. Certamente sapete che sono ormai almeno una quindicina i colleghi che hanno contratto l’infezione. Non saprei dirvi in quale versione, se per esempio si tratta della variante inglese che tende a diffondersi più velocemente. Ma gli epidemiologi esperti dicono che con questo ritmo alla fine di marzo potrebbero esserci almeno una cinquantina di persone colpite”.
Paola Binetti nella lettera ha elencato le categorie protette che verranno sottoposte prima degli altri alla vaccinazione: docenti e personale delle scuole, forze armate, secondini e detenuti. Nell’elenco non ci sono i senatori e Binetti lo ricorda, mentre nel frattempo prega gli altri inquilini di Palazzo Madama ad aderire numerosi alla sua iniziativa per costringere Speranza a intervenire per la loro causa. “Se volete firmare la interrogazione basta un ok di risposta a questa mia e-mail. Credo che ne valga la pena anche come segno di attenzione al lavoro che svolgiamo”.
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A proposito di parlamentari, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, dice la sua sui vaccini durante una conferenza stampa dove sono state presentate proposte per la gestione del piano vaccinale. “Io credo che la gente, in una democrazia come la nostra, non debba essere obbligata a far nulla ma debba essere informata. Le perone devono essere libere. Abbiamo visto il rifiuto della Merkel a un vaccino. Quando parliamo del mio corpo, devo poter scegliere. Le persone devono poter scegliere quale vaccino fare. Passaporto vaccinale? Non siamo d’accordo, anche per la questione dei dati, sono dati sensibili e non sappiamo come vengano utilizzati. Inoltre abbiamo bisogno che le persone possano muoversi: i giovani saranno gli ultimi ad essere vaccinati. Noi proponiamo il monitoraggio con tamponi”.
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