[scJWP IdVideo=”Yi0aXR63-Waf8YzTy”]
“Il vaccino non è l’inizio del liberi tutti ma ci fa guardare con più speranza al futuro. Una giornata fondamentale da cui parte il percorso verso la normalità”. Così il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, a margine dell’inizio ufficiale della campagna vaccinale anti-Covid in Lombardia, all’ospedale Niguarda di Milano. Per la Regione più colpita in assoluto dall’inizio della pandemia, il vaccino rappresenta un importante segnale dopo i 471mila contagi e i 24.818 decessi registrati dalle autorità sanitarie fino alla giornata di sabato.
Fontana: “Vaccino dimostrazione di un’Europa che opera bene”
Per Fontana il vaccino è “la strada che ci consentirà sicuramente di arrivare alla vittoria. Questa è una giornata importante, ed è anche la dimostrazione che quando l’Europa opera bene è fondamentale per i cittadini. Credo che l’Ue debba partire da qui per continuare a dare risposte utili alle necessità della gente”.
Sulle prossime tappe della campagna vaccinale, il governatore lombardo ha poi spiegato: “Dal punto di vista logistico è tutto pronto, aspettiamo di sapere quando arriveranno le 300mila dosi, probabilmente tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Non è ancora stata comunicata la quantità complessiva della fornitura: quando sapremo quante altre dosi arriveranno dopo le 300mila previste, allora potremo fare dei programmi più precisi. Ma il progetto e le persone coinvolte nella campagna vaccinale sono pronti”.
L’assessore Gallera: “Non pensiamo sia terminata la pandemia”
[scJWP IdVideo=”kKBpvKJG-Waf8YzTy”]
Presente durante il V-Day al Niguarda anche l’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera. “Oggi è un inizio ma non pensiamo che sia terminata la pandemia – ha detto -. È importante ora continuare a rispettare le regole di comportamento imposte dal virus e prepararci a nuovi momenti di pressione sul Sistema sanitario”.
“Ci vorranno ancora molti mesi perché tutta la popolazione possa vaccinarsi – ha aggiunto l’assessore regionale -. Però finalmente c’è una luce in fondo al tunnel. Il ruolo dell’Europa? Io penso che tutte le istituzioni debbano lavorare compiendo percorsi condivisi, non è il momento delle polemiche. E l’Europa ha hato una pronta risposta”.
La prima vaccinata in Lombardia: “Un onore, credo nei vaccini”
[scJWP IdVideo=”Wyc2giwz-Waf8YzTy”]
È Adele Gelfo, operatrice socio-sanitaria che lavora al Niguarda dal 1991, la prima vaccinata in Lombardia contro il Covid. “Sono felicissima, è un onore – ha dichiarato ai cronisti dopo l’iniezione -. Io credo nei vaccini. Per ora mi sento bene, questa sera se non mi viene la febbre farò il mio turno di notte”.
“Al momento sono protetta a metà in attesa della seconda dose – ha aggiunto l’operatrice lombarda -. Questo vaccino significa molto, farlo è anche un modo per rispettare chi non c’è più. Protegge noi e i nostri familiari da questo virus così terribile”.
L’infettivologo Galli tra i primi a vaccinarsi: “Inizia la possibilità di voltare pagina”
[scJWP IdVideo=”M0u8dq9P-Waf8YzTy”]
Tra i primi a vaccinarsi anche Massimo Galli, primario dell’Ospedale Sacco di Milano. “È ora di voltare pagina, questa è l’occasione – ha dichiarato a margine dell’evento simbolico al Niguarda -. Il 100% di sicurezza non esiste per nessun farmaco, vaccino o intervento chirurgico. Ma io, soggetto asmatico e poliallergico, non ho avuto alcuna esitazione nel fare il vaccino”.
“Trovo che sia utile che quelli che più spesso si sono visti in giro, tra i sanitari, siano qui oggi a dare dimostrazione di adesione e fiducia – ha aggiunto l’infettivologo -. Noi del settore della Sanità dobbiamo remare tutti dalla stessa parte”.