Ucraina, un numero significativo di soldati nordcoreani ha già perso la vita

A riportarlo è il New York Times, che ha parlato di ingenti perdite delle truppe di Pyongyang impegnate nella regione russa di Kursk

Le forze armate di Kiev hanno affrontato per la prima volta i soldati nordcoreani inviati in supporto alla Russia, segnando un nuovo capitolo nella guerra che da oltre mille giorni vede l’Ucraina impegnata a difendere il proprio territorio. L’annuncio è stato confermato direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha sottolineato l’impatto di questo sviluppo. «Le prime battaglie con i soldati nordcoreani aprono una nuova pagina di instabilità nel mondo», ha dichiarato Zelensky, ringraziando le nazioni che «hanno reagito non solo con le parole, ma anche preparando azioni appropriate per sostenere la nostra difesa qui in Ucraina».

Le truppe nordcoreane, secondo quanto riferito da Kiev, sarebbero state schierate nella regione di Kursk, in territorio russo, dove si stanno verificando scontri diretti con le forze ucraine, entrate nell’area all’inizio di agosto. L’intelligence americana, in collaborazione con fonti locali, ha segnalato che i combattimenti hanno già causato «un numero significativo» di perdite tra i soldati nordcoreani come ha riportato il New York Times. Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha confermato questi scontri definendoli di «scala ridotta», ma significativi per l’inizio del coinvolgimento ufficiale di Pyongyang nel conflitto.

Volodymyr Zelensky, presidente Ucraina
Volodymyr Zelensky | Foto X @ZelenskyyUa

Dispiegamento massiccio e nuove pressioni sul fronte orientale

L’Ucraina teme che il numero totale delle truppe nordcoreane possa salire a 15.000 unità, distribuite lungo una linea del fronte di circa 1.500 chilometri. Le forze di Pyongyang sono state dislocate in diversi centri di addestramento prima di essere inviate al fronte, principalmente nella regione di Kursk. Questa scelta permette alla Russia di mantenere una pressione costante sui territori contesi del Donetsk, evitando di richiamare truppe impegnate attivamente nei combattimenti nell’est del Paese. La Corea del Sud, attraverso il proprio ministero della Difesa, ha stimato che oltre 10.000 soldati nordcoreani siano già operativi in territorio russo, con una parte considerevole di questi pronti a supportare direttamente l’offensiva russa.

La reazione del G7 e delle principali potenze mondiali

L’impiego di soldati nordcoreani in Russia ha sollevato immediate preoccupazioni a livello internazionale. I ministri degli Esteri dei Paesi del G7 – tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Italia e Francia – insieme ad Australia, Canada e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, hanno espresso «gravi preoccupazioni» riguardo a questo nuovo sviluppo. In una nota congiunta, hanno dichiarato che «il sostegno diretto della Corea del Nord alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina» rappresenta un’escalation pericolosa, capace di avere «gravi conseguenze per la pace e la sicurezza europea e dell’Indo-Pacifico».

La dichiarazione del G7 condanna inoltre «con la massima fermezza» la crescente cooperazione militare tra la Corea del Nord e la Russia, evidenziando l’uso da parte della Russia di missili e munizioni nordcoreane, una pratica in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. «Diverse migliaia di truppe della RPDC sono state dispiegate in Russia. Il sostegno diretto della RPDC alla guerra di aggressione della Russia segna una pericolosa espansione del conflitto», si legge nella nota ufficiale. Il gruppo ha ribadito l’impegno a sostenere l’Ucraina nella sua lotta per la libertà, lavorando con i partner internazionali per una risposta coordinata.

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