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“L’impatto economico della guerra in Ucraina e i costi aggiuntivi sui bilanci dei Paesi membri avranno certamente un effetto di rallentamento sulle previsioni di crescita dell’Unione europea“. Lo ha detto il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, in un doorstep prima dell’Eurogruppo.
Europa: solidarietà all’Ucraina, apprensione per i conti
“Naturalmente in primo luogo il nostro messaggio è di solidarietà a chi si batte, al popolo e alle forze militari dell’Ucraina. La nostra solidarietà è politica, economica, diplomatica. Si esprime attraverso le sanzioni e continuerà“, ha comunque voluto garantire Gentiloni. Il tutto mentre la Russia ha lasciato intendere di voler e poter incrementare i rapporti con la Cina.
Ciò che però l’Unione europea non può negare, oltre al grande allarme per l’Ucraina, è il rallentamento della ripresa dopo l’emergenza Covid. “Noi avevamo previsto una crescita del 4% per quest’anno a livello europeo e questi numeri non sono più realistici. Tuttavia credo che una risposta comune e forte possa ridurre questo impatto“, ha infatti concluso Gentiloni.
I nodi del Patto di stabilità e quelli delle accise
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L’altra certezza è quella di non poter più tornare alle condizioni precedenti alla guerra in Ucraina. “L’incertezza totale nella quale siamo, dal punto di vista economico, di fronte a questa guerra rende l’idea di tornare semplicemente alle regole precedenti un’idea irrealistica“, ha riferito Gentiloni prima dell’Eurogruppo, parlando della riforma del Patto di stabilità. “Che questo renda più facile trovare un’intesa sulla riforma del Patto non è automatico. Quello che è automatico è che tornare alle vecchie regole in un clima di incertezza come quello attuale sarebbe poco ragionevole. Il lavoro per costruire un’intesa non si risolve in pochi giorni“.
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Il nodo dell’economia è però al centro dell’attenzione anche a livello nazionale. “Il modello Germania è da valutare, ma dalla maggioranza parlamentare in Italia si stanno preparando delle proposte più incisive. Tra esse una rimodulazione delle accise e il trasferimento di soldi da chi ha avuto più profitti a coloro che ne hanno avuti meno tramite un meccanismo di solidarietà“. Così il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Astenersi da iniziative di solidarietà in Ucraina che potrebbero rivelarsi non prudenti, consiglio di seguire le indicazioni di Governo e Farnesina“, ha aggiunto.