Nel corso del suo intervento alla Camera dei deputati relativo alla comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Ue, la premier Giorgia Meloni ha parlato anche della guerra in Ucraina. Si è soffermata, in particolare, sulle critiche dei partiti contrari all’invio di armi, come il Movimento 5 Stelle. “Se noi ci fermiamo, l’Ucraina è invasa. Non sono così ipocrita da scambiare una invasione con la parola pace. Questo non significa non lavorare per una soluzione del conflitto. Nessuno si diverte a stare in questo quadro. Quali sono le condizioni per un tavolo di trattative? A me il tema della pace appassiona. Per aprire un qualsiasi tavolo si deve o no chiedere alla Russia di cessare le ostilità? Rivedere i confini dell’Ucraina e come? Dare a Mosca i territori che ha occupato o no? Questo è quello che vorrei sentire, altrimenti si fa propaganda su una nazione sovrana, su un popolo libero e sul diritto internazionale e questo è irresponsabile“, ha osservato la presidente del Consiglio.
Ucraina, Conte a Meloni in aula: “Lei sta portando l’Italia in guerra”
Non si è fatta attendere la replica di Giuseppe Conte, il presidente del Movimento 5 Stelle. “Le armi inviate in Ucraina sono sempre più offensive. Ci state trascinando di gran carriera in guerra e non possiamo sostenere ulteriori forniture di armi. Lei è tanto premurosa nel raccogliere consigli da Crosetto quanto inflessibile nel raccogliere grida di dolore di famiglie e imprese. Lei la faccia ce la mette ma è una faccia di bronzo come quando ha detto no al salario minimo, come quando ha difeso la menzogna del buco di bilancio mettendo in ginocchio famiglie e operatori dell’edilizia, come quando accusa gli altri di mettere una tassa patrimoniale mentre è complice di una patrimoniale occulta che lascia aumentare i mutui sino al 40% senza tassare extra profitti delle banche. Il mio governo dall’Ue ha portato 209 miliardi, lei nulla. In compenso rischia di farci perdere soldi del PNRR. ‘L’Italia esce in piedi. Riconosco a Conte di essersi battuto’: queste le sue parole da deputata, ennesimo voltafaccia“.