Trump e i dazi, quali sono i Paesi a rischio?

Trump: “I dazi rimarranno in vigore fino a quando la droga, in particolare il fentanyl, e tutti gli stranieri illegali non fermeranno questa invasione del nostro Paese”

Lunedì sera Donald Trump ha spiegato che quando entrerà in carica gli Usa imporranno dazi del 25% su tutte le merci provenienti da alcuni Paesi. Il presidente eletto degli Stati Uniti, ha affermato che i dazi rimarranno in vigore fino a quando la droga e tutti gli immigrati giunti irregolarmente sul territorio Usa “non fermeranno l’invasione nel Paese“. Trump ha parlato in particolare del fentanyl, un potente oppioide sintetico, 50 volte più forte della morfina, che dà forte dipendenza e che negli ultimi anni ha creato un vasto mercato illegale negli Stati Uniti.

Quali Paesi sono a rischio

Trump ha pubblicato un post sul social Truth annunciando che il giorno stesso in cui si insedierà come presidente firmerà un ordine esecutivo per imporre dazi su tutte le merci provenienti dal Messico e dal Canada, e che aumenterà del 10% quelli già su Pechino se non verrà frenata la produzione della droga sintetica. Il tycoon ha affermato che, nonostante i colloqui avuti con Pechino sulle massicce quantità di droghe arrivate negli Usa, non vi sono stati risultati.

Trump
Trump | EPA/ALLISON ROBBERT / POOL – Newsby.it

Ho avuto molti colloqui con la Cina sulle enormi quantità di droga, in particolare Fentanyl, spedite negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato. I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero istituito la pena massima, quella capitale, per qualsiasi spacciatore sorpreso a vendere droga, ma sfortunatamente non hanno mai agito e quella droga si sta riversando nel nostro Paese, soprattutto attraverso il Messico, a livelli mai visti prima”, ha spiegato. “Finché non smetteranno, addebiteremo alla Cina un’ulteriore tariffa del 10%, oltre a qualsiasi tariffa aggiuntiva, su tutti i suoi numerosi prodotti che entrano negli Stati Uniti d’America“, scrive sul social.

Come tutti sanno, migliaia di persone stanno attraversando Messico e Canada, portando criminalità e droga a livelli mai visti prima. In questo momento una carovana proveniente dal Messico, composta da migliaia di persone, sembra essere inarrestabile nel suo tentativo di attraversare il nostro attuale confine aperto”, ha scritto il presidente USA.

Trump: “I dazi rimarranno in vigore fino a quando la droga e tutti gli stranieri illegali non fermeranno questa invasione”

Il 20 gennaio, fra i miei primi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per far pagare a Messico e Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti, e sui loro ridicoli confini aperti”, dazi che rimarranno in vigore “fino a quando la droga, in particolare il fentanyl, e tutti gli stranieri illegali non fermeranno questa invasione del nostro Paese“. “Sia il Messico che il Canada hanno il diritto e il potere assoluto di risolvere facilmente questo problema che si trascina da tempo. Chiediamo che usino questo potere e, finché non lo faranno, è ora che paghino un prezzo molto alto!”, ha dichiarato Trump. Si tratta di dazi molto pesanti, di cui Trump aveva già minacciato l’introduzione durante la campagna elettorale parlando di programma politico molto radicale.

La risposta della Cina

L’annuncio dell’introduzione del 10% di dazi su tutti i prodotti cinesi ha provocato subito la reazione dell’ambasciata cinese a Washington. “La Cina crede che la cooperazione economica e commerciale tra Cina e Stati Uniti sia per sua natura mutualmente utile. Nessuno uscirà vincitore da una guerra commerciale o tariffaria“, ha detto il portavoce Liu Pengyu che ha anche sottolineato che “la parte cinese ha notificato alla parte statunitense i progressi compiuti nelle operazioni di contrasto alla droga legate agli Stati Uniti“. “Tutto ciò dimostra che l’idea che la Cina ceonsenta consapevolmnte ai precursori del fentanyl di fluire negli Stati Uniti è completamente contraria ai fatti e alla realtà“, ha proseguito.

La risposta del Canada

La vice premier canadese Chrystia Freeland e il ministro per la Sicurezza pubblica Dominic LeBlanc hanno dichiarato che “il Canada e gli Stati Uniti hanno una delle relazioni più forti e più strette, in particolare per quanto riguarda il commercio e la sicurezza delle frontiere” e che il Paese “attribuisce la massima priorità alla sicurezza delle frontiere e all’integrità del nostro confine comune”. Il Canada è “essenziale per l’approvvigionamento energetico interno degli Stati Uniti e che l’anno scorso il 60% delle importazioni di greggio degli Stati Uniti è arrivato proprio dal Canada“, hanno spiegato i due ministri.

Le reazioni in Messico

Dopo l’annuncio ci sarebbero state telefonate tra il presidente USA e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Il presidente della Camera bassa del Parlamento Ricardo Monreal ha scritto sul social network X che “l’escalation delle rappresaglie commerciali non farà che colpire i portafogli delle persone, senza risolvere i problemi sottostanti“.

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