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“Movimento 5 Stelle spaccato? È la democrazia. Finché ci daranno la possibilità di esprimerci, va bene. Il risultato di ieri, 36 a 36, evidenzia che il Movimento è vivo. Non ci sono difficoltà“. Così il senatore del M5s, Danilo Toninelli, fuori Palazzo Madama. Il riferimento è al 36 a 36 tra il capogruppo uscente al Senato, Ettore Licheri, vicino a Giuseppe Conte, e la sfidante Mariolina Castellone.
“Se Conte esce più debole con la mancata vittoria di Licheri? Stupidaggini. Basta con il calcolo politico. Conte ha già detto che si sente rappresentato, per questo nuovo corso, da entrambi i candidati“, ha continuato Toninelli. Ma i motivi di tensione all’interno del M5s non si limitano a questa questione.
“Crippa contro Bonafede alla Camera? Questo dovete chiederlo a loro. Ognuno ha la possibilità di candidarsi, l’obiettivo è fare il bene per il M5s. Deve essere una competizione leale“, è l’opinione di Toninelli a proposito delle vicende pentastellate nell’altro ramo del Parlamento. E l’ex ministro dei Trasporti si è detto sicuro: “Il vincitore rappresenterà tutti“.
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Ma Toninelli si è concentrato anche sulle divisioni che attanagliano anche l’ex alleato di governo ai tempi del Conte uno. Ossia quelli in cui lui stesso era ministro. “Ieri la Lega stava affossando le firme sulla cannabis. Mi preoccupano quando fanno queste cose, e non i loro problemi interni. Con Giorgetti riesco a parlare, con Salvini no. Preferisco il primo ad uno che fa l’influencer“, ha attaccato il senatore M5s dall’esterno di Palazzo Madama.
Toninelli ha però voluto affrontare un tema decisamente caro alla galassia pentastellata. “Per ora siamo riusciti a salvare il Reddito di cittadinanza. Nella manovra di bilancio c’è ed è stato rifinanziato con le stesse risorse del 2021. Finché il M5s ci sarà, lo difenderà. Perché l’obiettivo è il reddito universale“, ha concluso.
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Infine il delicato tema del prossimo presidente della Repubblica. Su cui un nome che unisca l’intero M5s sembra al momento non esserci. “Difficile trovare un nuovo Rodotà per il Quirinale? Non sarà facile trovarne un altro. Noi dobbiamo evitare che escano personaggi come Berlusconi che è un oltraggio al Paese, un nome impresentabile“, ha tuonato Toninelli. Che su un’altra ipotesi di cui tanto si discute in queste settimane ha invece glissato: “Io non dico di no a Draghi. Ma il presidente del Consiglio deve andare avanti e fare meglio. Il Pnrr è indietro, e mi occuperei di questo“.
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