Non è un mistero che il rapporto apparentemente idilliaco nato negli ultimi mesi tra Azione e Italia Viva si sia incrinato. Le ultime azioni di Matteo Renzi, tra cui nomina a nuovo direttore del Riformista, hanno indispettito Carlo Calenda, che ha rinfacciato all’ex alleato alcuni dei suoi passi falsi, tra cui il legame con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, presunto mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Ahmad Khashoggi. Di fronte a questa spaccatura, che sembra insanabile, la prospettiva del partito unico, della concretizzazione effettiva del fantomatico Terzo Polo, è svanita dopo mesi di preparativi, che ora paiono essere stati inutili. Eppure non tutto potrebbe essere perduto. Se l’ipotesi del partito unico è sfumata, un’altra possibilità, forse più concreta, ha iniziato a prendere piede: la creazione di una federazione capace di racchiudere tutti i partiti centristi.
Terzo Polo, dal partito unico alla federazione
La prima a lanciare l’ipotesi è stata Mara Carfagna, presidente di Azione, che nel corso di un’intervista ha dichiarato che l’obiettivo attuale è “costruire una coalizione delle forze di centro, riformiste, europeiste e liberali che si alleano fra loro senza rinunciare ai propri simboli, ai propri leader, alle proprie identità”. Maria Elena Boschi e Raffaella Paita, entrambe esponenti di Italia Viva, hanno risposto “presente” all’appello dell’ex ministra per il Sud e la coesione territoriale. Anche Calenda ha appoggiato la proposta di Carfagna. “Condivido al 100% quello che ha detto Mara”, ossia “costruire una coalizione delle forze di centro, riformiste, europeiste e liberali che si alleano fra loro senza rinunciare ai propri simboli, ai propri leader, alle proprie identità”. Il leader di Italia viva ha sottolineato la necessità “di guardare avanti e lasciarci alle spalle le miserie e la polvere di questi giorni”.
Terzo Polo, Marcucci abbraccia l’idea di Carfagna
Anche Andrea Marcucci, da poco entrato in Liberali e Democratici europei dopo tanti anni nel Pd, si è detto favorevole all’idea. “Per non essere costretti a buttare via tutto, sarebbe di buon senso ripartire da una federazione liberale, che tenga insieme Italia Viva, Azione, Più Europa, i liberali democratici europei e chiunque sia interessato, un cantiere aperto e veramente inclusivo. Con altre parole, è quello che oggi propone Mara Carfagna e può essere la strada giusta in vista delle elezioni europee”.
Il chiarimento di Azione
Sulla base di queste dichiarazioni, l’ipotesi di una riappacificazione tra i partiti di Calenda e Renzi non sembrerebbe da escludere. Per evitare fraintendimenti, fonti interne ad Azione hanno quindi dovuto precisare che “la federazione con Italia Viva è stata sciolta e non verrà ricostruita. Sono venuti meno i presupposti di fiducia dopo le azioni di Renzi e Boschi di questi mesi. Il progetto di Azione va avanti con l’obiettivo di costruire un polo riformista, liberale e popolare con chi seriamente e lealmente ci vorrà lavorare”.