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La Serie A si appresta a ripartire e, proprio oggi, sono stati compilati i calendari per la stagione 2020/2021. L’obiettivo principale di Lega e FIGC, ovviamente, è quello di garantire che la competizione si svolga nel rispetto di tutte le misure di sicurezza imposte dal governo, ma è innegabile che si stia lavorando anche per riportare il pubblico negli stadi. Proprio di questo ha parlato anche il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio. Insieme con la Juventus, è stato redatto un dossier per garantire stadi a porte aperte già dalla prima di campionato.
“Per la Juventus speriamo di poterlo fare il prima possibile, già dalla prima di Campionato“, spiega Cirio. E ancora: “Il pubblico nelle manifestazioni sportive è disciplinato dall’ultimo dpcm che prevede che dal 1° settembre si possano svolgere aperte al pubblico con delle regole rigorose. Per gli eventi eccezionali è prevista una procedura diversa. La Regione ha incontrato la Juventus per tutto il mese di agosto e stamattina abbiamo mandato un dossier al Cts nazionale che deve validarlo. Così potremo di nuovo autorizzare il pubblico a partecipare alle manifestazioni sportive, questo vale per il calcio così come le altre attività sportive. La capienza dipende dalle valutazioni definitive, il numero dipenderà dalla capienza massima e da come si gestisce. Non è una regola per tutti. La Juve è stata la prima ma anche il Torino si sta muovendo“.
Scuola, Cirio: “Se Governo non prevede obbligo controlli li metterò a campione”
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Altro tema di stretta attualità è la riapertura delle scuole. “Il Piemonte è pronto, il problema è che non abbiamo avuto risposte per mesi e ho dovuto alzare la voce sugli argomenti più importanti, come il trasporto pubblico, i banchi, le cattedre e il personale“, sottolinea Cirio. E ancora: “È vero che il Governo ha stanziato due miliardi ma di questo solo uno è per i dirigenti, che non possono contrattualizzare. Adesso abbiamo la definizione della modalità del tampone, voglio corsie esclusive per i bambini e l’accesso diretto, il tema della misurazione della febbre è ancora aperto. Se il Governo non prevedesse l’obbligo dei controlli io li metterò a campione“, conclude il presidente della Regione Piemonte.