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Traspare tensione, e non poca, a pochi giorni dalla preventivata riapertura delle scuole in Italia. La preoccupazione per l’aumento dei positivi degli ultimi giorni su tutto il territorio nazionale e i dubbi sul protocollo, soprattutto per quel che riguarda la gestione del distanziamento o, peggio, di eventuali contagi in classe, confermano una certa difficoltà nel trovare una linea comune tra le numerose parti in causa.
Non manca poi la discussione sugli ormai celebri banchi monoposto, che dovrebbero garantire il distanziamento. Le questioni in ballo, in definitiva, sono numerose. Dei tanti temi all’ordine del giorno nelle riunioni di mercoledì organizzate dai rappresentanti dell’esecutivo ha parlato il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. Il suo è un ottimismo relativo, ma i dubbi non mancano.
“Senza distanziamento, dopo due settimane si torna alla didattica digitale”
Archiviata la riunione con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri e i rappresentanti di Anci (comuni), Upi (province) e sindacati, Giannelli ha dichiarato: “Abbiamo chiesto indicazioni su cosa fare nelle scuole in cui il distanziamento non è possibile. Il Cts prevede che il distanziamento inferiore a un metro non debba superare le due settimane. Perciò, in quelle scuole, dopo due settimane si dovrà procedere con la didattica digitale“.
Sulla data d’inizio dell’anno scolastico 2020/21, Giannelli ha confermato: “Permane il problema delle aule non adeguatamente capienti: è un arrivo sul filo di lana, ma non ci sarà un rinvio. Ci saranno situazioni in cui sarà necessario l’utilizzo delle mascherine. I banchi? Una prima tranche dovrebbe essere consegnata ai primi di settembre, una seconda nella seconda metà di settembre e l’ultima nel mese di ottobre“.
L’appello alle famiglie in vista del ritorno a scuola
Il presidente dell’Assopresidi ha poi lanciato un appello alle famiglie degli studenti: “Chiedo la collaborazione di tutte le famiglie. L’utilizzo delle mascherine e l’adozione di comportamenti responsabili dev’essere patrimonio dell’educazione e della cultura di tutti. La scuola fa la sua parte, le famiglie devono fare la loro“.
Giannelli ha poi parlato della possibilità dei test sierologici per il personale scolastico, definendola importante: “È un’operazione gratuita e fattibile subito, grazie all’impegno del commissario straordinario”.
Ultimo argomento affrontato quello della responsabilità penale per i presidi: “Abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte del Comitato tecnico scientifico e delle istituzioni – ha dichiarato Giannelli -, ma siamo ugualmente preoccupati. Chiediamo che si provveda a una revisione delle normative”.