“La scuola è responsabilità di tutti, non solo di Azzolina”. È questo, in estrema sintesi, il pensiero del presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla vigilia di un ritorno a scuola che di certo ha praticamente soltanto le date. È ancora forte, infatti, il timore che la crescita dei contagi possa compromettere il ritorno in classe.
A peggiorare la prospettiva ci sono anche le polemiche sul ritardo nella consegna dei banchi e le difficoltà nel trovare una soluzione al nodo relativo al distanziamento sugli autobus che effettuano il servizio scolastico. Senza dimenticare le critiche dei sindacati alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. E il tempo a disposizione per risolvere ogni questione è a dir poco risicato.
Da qui la necessità di convocare un vertice. L’incontro si è svolto lunedì: oltre a Conte e Azzolina hanno partecipato la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e il ministro della Salute, Roberto Speranza. Assieme a loro, anche il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid.
La questione trasporti è improvvisamente diventata impellente, dopo essere stata per molto tempo in secondo piano. Le Regioni avevano sottolineato la necessità di trovare soluzioni, visto che moltissimi studenti si servono dei mezzi scolastici. La volontà è quella di lavorare a una strategia nazionale.
C’è poi il problema dei test sierologici per docenti e personale Ata. Sono partiti su tutto il territorio nazionale, ma diverse amministrazioni regionali lamenterebbero la mancanza di kit per i medici di famiglia che avrebbero dovuto somministrarli.
Non manca, comunque, una buona notizia che arriva da alcune scuole romane: sono arrivati, infatti, i primi banchi monoposto, richiesti da alcuni presidi grazie ai fondi previsti dal Dl rilancio.
Dopo aver incontrato i ministri, Conte ha poi partecipato a una riunione con i capi delegazione dei partiti al governo. Un incontro richiesto esplicitamente da Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività culturali e capo delegazione del Partito Democratico.
L’obiettivo è quello di trovare un piano che metta d’accordo le amministrazioni regionali italiane, visti i recentissimi scontri tra governatori sulle soluzioni da intraprendere per contenere la pandemia di coronavirus, non solo a scuola.
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