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Il ministro all’Istruzione, Patrizio Bianchi, uscendo dal Consiglio Istruzione dell’UE ha voluto sottolineare che l’obiettivo del governo è sempre stato quello di promuovere la scuola in presenza. Ciononstante la dad in molti casi si è rivelata cruciale per permettere lo svolgimento delle lezioni durante la pandemia.
“Da quando questo governo si è insediato, abbiamo cercato di portare i bambini, i ragazzi e le ragazze il più possibile a scuola. Anche durante l’ondata di primavera i bambini più piccoli sono sempre andati a scuola” ha specificato Bianchi.
“Abbiamo fatto tutti gli esami dell’anno scorso in presenza e anche quest’anno li faremo in presenza. Abbiamo fatto il piano estate proprio per tenere aperte le scuole. A settembre abbiamo riaperto le scuole e con un intervento notevole su una piattaforma informatica abbiamo riportato anche i docenti” ha affermato il ministro.
“Noi abbiamo sempre mantenuta fissa la barra sul riportare a scuola i ragazzi. Però non si può buttar via quel che è stato fatto, perché l’alternativa non era la Dad o la presenza, in molte situazioni era la Dad o la chiusura, soprattutto per i più grandi. Nel Pnrr noi stiamo investendo molto sulla parte digitale per estendere l’accesso digitale a tutti” ha annunciato Bianchi.
Scuola, Bianchi: “Aumento capacità digitale anche su tradizione umanistica”
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Il ministro Bianchi ha poi parlato delle misure intraprese dal governo per prevenire i contagi all’interno degli istituti scolastici.
“Mi sembra che tutti i Paesi stiano prendendo misure molto attente per evitare una quarta ondata generalizzata. Noi abbiamo presentato il nostro piano sulla pandemia che prende atto che il 95 per cento del personale si è vaccinato. Abbiamo esteso l’obbligatorietà a tutto il personale, ma che anche gli studenti sono per la fascia tra i 16 e i 19 anni oltre l’84 per cento. I ragazzi più piccoli sono un po’ sotto, ma stiamo aspettando i vaccini anche per i bambini più piccoli” ha commentato il ministro Bianchi.
E sulla polemica sulle parole del ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani ha ribattuto: “Siamo tutti convinti che bisogna aumentare la capacità e tutta la gamma di strumenti che chiamiamo ‘digitale’. Ma siamo convinti che debba essere basato su una formazione solida e, per quanto riguarda noi, anche sulla nostra grande tradizione umanistica. Non c’è contraddizione tra le cose” ha concluso il ministro.